Un altro rapimento, tratto di nuovo da un romanzo di successo, La ragazza di neve di Javier Castillo (serie in onda su Netflix). Siamo in Spagna nel 2010 a Malaga, durante la parata dei Magi marito e moglie Martin con la figlia Amaya si distraggono per un istante e la bimba sparisce. Incominciamo le ricerche a tappeto, trovano solo il suo impermeabile giallo.
La giovane stagista del quotidiano Diario del Sur, Miren Rojo, chiede di poter seguire il caso ma sulle prime non ci riesce. Per Miren diventa un’ossessione, tra flashback e salti nel presente, scopriamo che ha sulle spalle un grosso trauma, è stata violentata, una notte di cui non ricorda quasi nulla, perché drogata a sua insaputa.
Le due vicende si intrecciano attraverso la figura di Miren che, come un vero detective, non molla nessuna pista nonostante il tempo passi e di Amaya non si sappia più nulla. I genitori ormai pensano che sia morta finché anni dopo, proprio il giorno del compleanno di Amaya, viene consegnata una busta a Miren da dare alla madre e al padre di Amaya. Si tratta di un video in cui si vede una ragazzina che gioca con la casa delle bambole. Sembra Amaya, i coniugi Martin impazziscono dalla gioia per poi ricadere nello sconforto totale. Nessun indizio, la polizia brancola nel buio, solo un’immagine non identificabile di un uomo che consegna al quotidiano la busta.
Di nuovo il vuoto, anche per Miren, aiutata dall’esperto Eduardo, non ha mai smesso di cercare, scavare perché, se la storia di Amaya è un diversivo potente, dentro di lei sa che c’è un collegamento. Non finisce qua, ci sono altri colpi di scena e l’ottima interpretazione di Milena Smith (Miren) è uno dei punti di forza di questo crime dal titolo misterioso.