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Claudio Amendola: «Girare i film in Puglia è un’esperienza unica»

 
Livio Costarella

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Livio Costarella

Claudio Amendola: «Girare i film in Puglia è un’esperienza unica»

L’attore protagonista della serie «Il Patriarca», dal 14 aprile su Canale 5

Martedì 04 Aprile 2023, 13:35

Tra le serie tv più attese che arricchiranno il palinsesto delle prossime settimane, ce n’è un’altra girata in Puglia (tra Bari e Monopoli, oltre ai set romani) che promette di essere avvincente: è Il Patriarca, trasmessa da Canale 5 a partire da venerdì 14 aprile in prima serata (in sei puntate), con il ritorno di Claudio Amendola alla fiction Mediaset, nella doppia veste di regista e attore protagonista.

La serie, prodotta da Camfilm e presentata da Taodue - Mediaset Group (realizzata con il supporto di Apulia Film Commission), racconta la storia di un carismatico imprenditore, Nemo Bandera (interpretato da Amendola), che ha portato la «Deep Sea» a diventare una delle aziende più importanti della Puglia, grazie alla sua abilità negli affari, ma anche per mezzo di traffici illeciti che hanno la base nel porto della sua città, Levante.

La vita di Nemo viene però improvvisamente sconvolta dalla scoperta di essere malato e dalla consapevolezza che, a breve, non sarà più in grado di portare avanti le sue attività. Solo il fidato Ferro (interpretato dall’attore foggiano Michele De Virgilio) è a conoscenza della malattia, mentre alla moglie Serena (Antonia Liskova) e ai suoi due figli, Nina (Giulia Schiavo) e Carlo (Carmine Buschini), Nemo annuncia solo di volersi ritirare dagli affari e di voler scegliere il suo erede alla guida dell’azienda.

Si scatena la guerra per la successione: in prima linea l’avvocato della Deep Sea, l’affascinante e spregiudicato Mario (Raniero Monaco di Lapio), figlioccio di Nemo e fidanzato dell’ambiziosa Elisa (Giulia Bevilacqua). Ma il sangue di Nemo ce l’ha anche una terza figlia, avuta prima del matrimonio e sempre tenuta fuori dalla famiglia: è la volitiva e ribelle Lara (Neva Leoni). A rendere tutto più difficile per il Patriarca è anche l’offensiva congiunta che l’ispettore Monterosso (Primo Reggiani) e un boss locale, il Tigre (Antonio De Matteo) con l’aiuto del braccio destro Freddy (Marius Bizau), gli scatenano contro.

«È la prima regia che faccio interamente per una serie televisiva - spiega Amendola -, e stare dietro la macchina da presa mi gratifica. Ho imparato tanto nella mia carriera da attore e mi fa piacere riversare ora questa esperienza in un lavoro così stimolante».

Ci parli del suo personaggio, un uomo che sembra avere molte sfaccettature.

«Quella di Nemo Bandera è una doppia anima: è un grande boss della criminalità, ma anche un benefattore di questa città immaginaria. La terribile notizia sulla sua salute, però, lo costringe a fare i conti con la propria fragilità. E lui tenta di rispondere a questa inaspettata situazione con gli strumenti di cui è capace».

Come si è trovato a girare in Puglia?

«Benissimo. Abbiamo avuto un’accoglienza eccezionale: girare in questa regione è un regalo ogni giorno, dal punto di vista scenografico. Appena fai partire la macchina da presa hai già un set costruito, con la luce e un paesaggio unici. È la regione del Sud Italia che frequento di più: ho molti amici e anche a Roma ho conosciuto tantissimi talenti pugliesi venuti a studiare».

Perché consiglierebbe di vedere «Il Patriarca»?

«È una serie che non ha una sola linea di racconto. Si parla della malattia, c’è il contesto del genere crime, c’è la saga familiare, i rapporti complessi, le gelosie, il passato che torna. Tutti argomenti che hanno anche una stretta attinenza con l’attualità».

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