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Membri dell'Antimafia di FI: «Emiliano come sapeva dell'arresto di Pisicchio?»

 
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Membri dell'Antimafia di FI: «Emiliano come sapeva dell'arresto di Pisicchio?»

Dopo l'articolo apparso oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno riguardante la chat tra Emiliano e Alfonsino Pisicchio: «Quello che emerge dagli interrogatori è un quadro inquietante»

Domenica 19 Maggio 2024, 18:40

19:55

BARI - «Leggiamo sulla Gazzetta del Mezzogiorno frasi che alimentano i sospetti. Emiliano appare informato in anticipo dell’arresto di Pisicchio e ne parla con lui per rimuoverlo prima dell’arrivo delle manette. Chat e interrogatori fanno dubitare delle frasi generiche e non convincenti di Emiliano in commissione Antimafia. Quello che emerge dagli interrogatori di Pisicchio è un quadro a dir poco inquietante, da cui si evince, ancora una volta, un possibile utilizzo 'impropriò di informazioni che sarebbero dovute essere riservate alla magistratura». Lo dichiarano i componenti del gruppo di Forza Italia in commissione Antimafia, Maurizio Gasparri, Mauro D’Attis, Pietro Pittalis, Pierantonio Zanetti e Chiara Tenerini.

«Che Michele Emiliano - dicono - avesse doti di preveggenza l'avevamo già intuito: la revoca di Pisicchio dall’Arti a poche ore dal suo arresto ne era una dimostrazione. Abbiamo cercato, invano, di esercitare un nostro doveroso approfondimento del caso in commissione Antimafia, ma il presidente della Regione non ce lo ha consentito, riservandosi di rispondere eventualmente alle domande della magistratura e limitandosi ad offrire l’ennesima versione differente della sua visita e di Decaro a casa del boss».

Eppure, osservano gli esponenti di Fi, anche gli interrogatori di Pisicchio «confermano una circostanza opaca: Emiliano gli ha chiesto di dimettersi perché erano sempre più insistenti le voci di un suo arresto di lì a poco. Ancora: l'audizione secretata del procuratore della repubblica di Bari era indirizzata a chiarire meglio quale fosse la situazione barese. Il problema è proprio la libertà di azione di esponenti locali che sia prima che a maggior ragione ora, di fronte alle prove che leggiamo, dovrebbero essere chiamati a rispondere di fatti e condotte sorprendenti. Al presidente pugliese vorremmo ricordare che la verità non è un obbligo nei confronti dei parlamentari, ma nei confronti di tutti i cittadini che si pongono legittime domande su quanto è successo. Il quesito è semplice: come faceva Emiliano a sapere dell’immediato arresto?». 

IL COMMENTO DI MELCHIORRE (FDI)

«Stando a quanto riportato oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno relativamente ai verbali dell’interrogatorio di Alfonso Pisicchio, Emiliano sarebbe stato a conoscenza di rumors a carico di Pisicchio prima del suo arresto e di possibili misure cautelari a suo carico. Di fronte alla Commissione antimafia il governatore ha escluso che lui ne fosse informato. Ci troviamo quindi di fronte all’ennesima versione degli ultimi episodi inquietanti che hanno interessato la nostra città e la nostra Regione». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre, componente della commissione bilaterale antimafia.
«Ad oggi - aggiunge - non abbiamo ancora chiarezza su come siano andati i fatti relativi alla visita di Emiliano e Decaro a casa della sorella del boss e nemmeno dello scambio di messaggi tra lo stesso Emiliano e Alfonso Pisicchio prima dell’arresto di quest’ultimo. Ci troviamo di fronte ad una situazione pirandelliana nell’impossibilità di distinguere tra realtà, apparenza e finzione».

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