«Caronte» finalmente molla la presa e da oggi si torna a respirare anche al Sud. Ma occhio ai rovesci pomeridiani, previsti nella giornata di oggi anche intensi ma passeggeri, in alcune aree della Puglia.
A confermarlo è il tenente colonnello dell'Aeronautica Militare, Filippo Petrucci, esperto meteorologo del Centro nazionale di metrologia e climatologia aerospaziale (Cnmca) con sede a Pratica di Mare. Il Cnmca assicura supporto meteorologico a molteplici realtà in ambito sia militare che civile e, come ente di Forza armata è designato a fornire informazioni meteorologiche e climatologiche specializzate alla Protezione civile.
Colonnello Petrucci, insomma, “Caronte” ha le ore contate
«Già da ieri sera al Centro la situazione è decisamente migliorata e, entro la giornata di oggi, anche al Sud è previsto un deciso miglioramento dal punto di vista delle temperature che, sino a ieri, erano di almeno 10 gradi sopra le medie del periodo. Oggi, infatti, è prevista una sensibile diminuzione grazie all’ingresso del maestrale che farà scendere anche i tassi di umidità e, contestualmente, anche le temperature».
Sono previste precipitazioni particolarmente intense così come è accaduto al Nord?
«Sicuramente la discesa di questa massa d'aria estremamente fredda proveniente dal nord Atlantico andrà a determinare delle precipitazioni anche al Centro-Sud che, in Puglia e Basilicata, arriveranno tra oggi pomeriggio e questa sera ma saranno temporanee. Sarà un impulso veloce e durerà qualche ora. Al momento i modelli matematici non ci danno fenomeni particolarmente copiosi però, dopo tutto questo caldo, l’impulso di aria fredda potrebbe determinare temporali localmente intensi associati a grandine e forti raffiche di vento. Più probabili nell’area del Gargano e nell’area appenninica dove il cosiddetto "forcing" orografico (le montagne che facilitano l’ascesa dell’aria che mitiga l’instabilità dovuta al contrasto termico) fa sì che ci possa essere qualche temporale localmente intenso. Sarà un peggioramento comunque temporaneo perché questa coda di perturbazione, che dal centro Europa si è spostata sul Nord-Est italiano, passerà velocemente. Oggi la coda di questo fronte scorrerà sull’Adriatico e nel corso di questo pomeriggio di attesterà tra Abruzzo, Molise, Puglia settentrionale e l’entroterra campano. In serata proseguirà il suo percorso verso Est, passerà sul Salento anche se, col diminuire delle temperature, perderà un po’ di energia».
Questa ondata di calore era stata prevista?
«Sì, da lungo tempo. Addirittura anche le nostre previsioni mensili che normalmente prendiamo con le pinze avevano largamente previsto questa differenza significativa tra le temperature che si sarebbero verificate e la media del periodo».
Per i prossimi giorni?
«Per le prossime settimane è previsto un rientro significativo delle temperature verso le medie del periodo. Già da questa sera avremo una diminuzione mediamente di 8-9 gradi. Per il fine settimana ci sarà un piccolo rigurgito di questo anticiclone con una lieve impennata delle temperature tra sabato e domenica. La tendenza per la prima metà d’agosto è che dovremmo rimanere intorno alle medie del periodo con un’estate un po’ più normale tipica dell'Anticiclone delle Azzorre».
Ad agosto, invece, cosa ci aspetta?
«La tendenza, secondo un approccio probabilistico, è che già da oggi e fino al Ferragosto ci riavvicineremo alle medie del periodo e, quindi, le temperature saranno quelle tipiche dell’estate mediterranea. Analogamente anche le precipitazioni: nella prima settimana di agosto ci attendiamo più piogge nel Nord-Est , sull’Alto e Medio Adriatico. Nella seconda metà di agosto, infine, le temperature tornano leggermente a salire di 1-2 gradi in più rispetto alle medie».
Questi fenomeni estremi sono il frutto del cambiamento climatico in atto?
«Non possiamo legare qualsiasi cosa accada a livello metereologico al cambiamento climatico in maniera diretta. Ma, è un dato inoppugnabile, che queste situazioni estreme (lunghi periodi caldi e siccitosi, fenomeni temporaleschi estremi) stiano accadendo in maniere sempre più frequente e sicuramente sono legati al riscaldamento globale che, a sua volta, determina dei cambiamenti climatici».