Giovedì 11 Dicembre 2025 | 15:36

Fuga dei giovani dall’Italia, oltre 630mila in 13 anni: la Puglia ne perde oltre 100mila

Fuga dei giovani dall’Italia, oltre 630mila in 13 anni: la Puglia ne perde oltre 100mila

 
Alessandra Colucci

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Alessandra Colucci

Fuga dei giovani dall’Italia, oltre 630mila in 13 anni: la Puglia ne perde oltre 100mila

Emigrano soprattutto verso il Nord e l’estero. Relativamente al segmento femminile, le laureate sono il 44,3% tra le emigrate nel triennio 2022-24, contro il 40,1% dei maschi

Giovedì 11 Dicembre 2025, 11:39

Nei tredici anni trascorsi tra il 2011 e il 2024 sono stati circa 630mila i giovani (tra i 18 e i 34 anni) che hanno deciso di lasciare l’Italia. L’impietosa fotografia è stata scattata nel Rapporto 2025 diffuso dal Cnel, dal titolo «L’attrattività dell’Italia per i giovani dei Paesi avanzati», presentato a Villa Lubin. Il Rapporto è stato presentato dal presidente del Cnel, Renato Brunetta e curato da Valentina Ferraris e Luca Paolazzi (Ref), con i contributi di esperti e studiosi.

Nel dettaglio, dei 630mila giovani, il 49% viene dalle regioni del Nord e il 35% dal Mezzogiorno. Il saldo al netto è pari a -441mila unità. Solo nel 2024 i giovani che hanno lasciato il Paese sono stati 78mila. Il saldo al netto si attesta, per questo, a -61mila. La quota femminile nel 2024 è il 48,1%, in aumento rispetto al 46,6% medio dell’intero periodo. I valori più alti della quota femminile si hanno nel Nord-Est con il 50,5%, cui segue il Nord-Ovest e il Centro con il 49,3% e il Mezzogiorno con il 44,9%. Tra le Regioni e Province autonome svettano Alto Adige (52,5%), Trentino (51,5%) e Marche (51%), con Veneto, Emilia-Romagna e Toscana sopra il 50% e Lombardia poco sotto. Per quanto riguarda la Puglia, con il 43,5% è praticamente appaiata alla Campania (43,2%), in fondo alla classifica, a ridosso della Sicilia (44,5%). Sono il 42,1% i laureati tra i giovani nel triennio 2022-2024, in aumento rispetto al 33,8% dell’intero periodo 2011-24. Al di sopra o vicini alla metà Trentino (50,7%), Lombardia (50,2%), Friuli-Venezia Giulia (49,8%), Emilia-Romagna (48,5%) e Veneto (48,1%). Le quote più basse si registrano in Sicilia (26,5%) e Calabria (27,2%).

Relativamente al segmento femminile, le laureate sono il 44,3% tra le emigrate nel triennio 2022-24, contro il 40,1% dei maschi. La differenza maggiore tra la quota femminile e quella maschile si raggiunge tra le regioni del Mezzogiorno, segno che le giovani istruite hanno maggiore coscienza del divario di genere più ampio rispetto al Nord ed emigrano per superarlo. La differenza è di 9,5 punti percentuali in Campania (42,5% contro 33,0%) e di 9,4 punti in Puglia (42,9% contro 33,5%), 9,3 in Abruzzo (43,1% contro 33,8%), 8,6 in Sardegna (37,8% contro 29,2%), 8,4 punti in Calabria (31,8% contro il 23,4%) e Basilicata (42,4% contro il 34,0%).

Stando a quanto riportano i dati, il valore del capitale umano uscito dal nostro Paese nel 2011-24, ammonta a 159,5 miliardi di euro di cui 77 miliardi per il Nord e 58 per il Mezzogiorno. Le tre regioni con il valore maggiore sono Lombardia (28,4 miliardi), Sicilia (16,7) e Veneto (14,8). In termini di Pil il valore del capitale umano uscito nel 2011-24 è pari al 7,5%.

Per quanto riguarda le destinazioni, la prima scelta dai giovani italiani è il Regno Unito, con una quota pari al 26,5%, a seguire vi sono la Germania, con il 21,2% e, ancora, la Svizzera (13,0%), la Francia (10,9%) e la Spagna (8,2%). Le percentuali variano molto tra le diverse regioni italiane. Quasi la metà degli altoatesini vanno in Austria e oltre un quarto in Germania. Dal Meridione si parte soprattutto per la Germania (30,4%, con 39,1% dalla Sicilia) e il Regno Unito (24,5%), poi in Svizzera (12,6%). Dal punto di vista del transito al contrario, invece, l’Italia è scelta da chi viene dall’estero solo dall’1,9%, preceduta da Danimarca (3,2%) e Svezia (3,4%), che sono però molto più piccole per popolazione ed economia.

Nel periodo 2011-24 si sono trasferiti dal Mezzogiorno al Centro-Nord, al netto di quelli che sono arrivati, 484mila giovani italiani. 240mila sono andati nel Nord-Ovest dal resto d’Italia, 163mila nel Nord-Est e 80mila nel Centro. Il deflusso record è quello della Campania, pari a 158mila, poi Sicilia con 116mila e Puglia con 103mila. L’afflusso più alto è stato in Lombardia, con 192mila, seguito dall’Emilia-Romagna (106mila) e Piemonte (41mila). Il giovane capitale umano trasferito nel 2011-24 dal Mezzogiorno al Nord corrisponde a un valore di 147 miliardi di euro, di cui 79 miliardi relativo al trasferimento dei giovani laureati, 55 a quello dei diplomati e 14 a quello dei non diplomati. La Lombardia è la regione che ha ricevuto più capitale umano giovane dai movimenti interni, pari a 76 miliardi, seguita dall’Emilia-Romagna con 41 miliardi, dal Lazio con 17 e dal Piemonte con 15. La Campania è la regione che ha perso più capitale umano giovane dai movimenti interni: 59 miliardi, seguono la Sicilia con 44 miliardi, la Puglia con 40 e la Calabria con 24.

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