«Io giovane sottocapo radarista ho sentito la voce del Signore»
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Marina Militare
Redazione online
16 Dicembre 2019
TARANTO - «La pirateria è un fenomeno attuale e si è visto ieri che ha spostato il suo baricentro in una zona in cui non è pattugliata o meglio c'è un pattugliamento più sporadico di Nazioni che lavorano in maniera autonoma». Lo ha detto il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, oggi a Taranto in occasione del rientro in Italia di nave Marceglia, che ha recentemente concluso la sua partecipazione, come flagship, all’operazione antipirateria europea Eunavfor - Atalanta, assicurando i compiti di presenza e sorveglianza lungo le linee di traffico marittimo finalizzate al contrasto del fenomeno della pirateria nella zona compresa tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e parte dell’Oceano Indiano. Nella base navale di Taranto la nave effettuerà una sosta logistica.
«Credo che attualmente ci siano - ha aggiunto Cavo Dragone - francesi e spagnoli o francesi e portoghesi in Nuova Guinea. Quindi la validità di una operazione come Atalanta è dimostrata dal fatto che la pirateria è silente ma pronta a riesplodere qualora non ci sia il dispositivo che c'è attualmente nel corno d’Africa e ora il fenomeno sta esplodendo nel Golfo di Guinea». Il capo di stato maggiore ha aggiunto che «nel Golfo di Guinea abbiamo pozzi petroliferi, ci sono navi che trasportano carichi importanti perchè è uno degli attracchi principali e riceve il traffico che viene dal Pacifico dall’America Meridionale. Noi ovunque ci venga richiesto, e l’esempio più eclatante è quello della Libia, svolgiamo quell'attività di costruzione delle capacità di sicurezza delle nazioni che si rivolgono alla nostra Marina e lo facciamo in maniera decisamente egregia per i risultati che abbiamo visto fino ad adesso».
CARENZA PERSONALE - «E' vero che c'è carenza di organico e che il personale è sotto stress perchè c'è gente che fa mesi di imbarco, poi sbarca, porta il borsone a casa per una lavatrice e imbarca su un’altra nave per un altro periodo. Quindi, questo sta drammaticamente usurando il nostro personale». Lo ha sottolineato il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, oggi a Taranto per il rientro in Italia di nave Marceglia, che ha concluso la sua partecipazione all’operazione antipirateria Eunavfor-Atalanta.
«Questa situazione - ha spiegato - è stata manifestata al ministro della Difesa e recepita. La legge 244 del 2012 probabilmente non riflette più le esigenze e gli impegni attuali che ha la Marina. D’altronde una Marina che abbia un numero di personale, quando sarà a regime questa legge, inferiore a tutte le altre forze Armate non è proponibile soprattutto se siamo gli unici presenti in tutte le alleanze, sia Nato che Unione europea. Non è accettabile»
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