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Cinema e petrolio, l’ombra dei clan: anche un promoter musicale lucano nella rete della Dda

 
REDAZIONE INCHIESTE

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Cinema e petrolio, l’ombra dei clan: anche un promoter musicale lucano nella rete della Dda

Scattano 18 arresti per riciclaggio. L’intercettazione: «La politica a Roma è mafia». Con il lucano, anche insospettabili imprenditori pugliesi tra le persone coinvolte

Mercoledì 10 Luglio 2024, 10:10

10:59

BARI - Ci sono anche un promoter musicale lucano e alcuni insospettabili imprenditori pugliesi tra le persone coinvolte in quella che la Dda di Roma ritiene essere una delle più grandi centrali di riciclaggio della criminalità organizzata. L’indagine, durata oltre tre anni e che è il proseguimento di quella che la scorsa settimana ha azzerato il Comune di Aprilia, ha colpito ieri il clan campano D’Amico, i Mancuso e i Mazzaferro calabresi e il gruppo del boss romano Michele Senese con 18 ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip Emanuela Attura insieme a decine di sequestri per oltre 130 milioni di euro.

Tra gli arrestati ci sono anche il figlio di Michele Senese, Vincenzo (già detenuto), e Antonio Nicoletti, figlio di Enrico, ritenuto storico cassiere della Banda della Magliana, entrambi in affari con il boss Salvatore D’Amico «per gestire ed espandere le illecite attività nel territorio della capitale», dove il gruppo avrebbe riciclato i soldi dei clan investendo nel cinema e nei depositi fiscali di carburante. Tra gli arrestati l’ex produttore cinematografico Daniele Muscariello, già in carcere per scontare 9 anni, che avrebbe reclutato «gli imprenditori da assoggettare al sistema di riciclaggio», ma anche (domiciliari) il materano Angelo Calculli, un produttore cinematografico e promoter musicale definito «l’avvocato» nelle intercettazioni...

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