Sabato 06 Dicembre 2025 | 11:51

Stellantis punta dell’iceberg: ecco le altre crisi industriali

Stellantis punta dell’iceberg: ecco le altre crisi industriali

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Stellantis punta dell’iceberg: ecco le altre crisi industriali

«Basilicata vertenza nazionale»: l’appello di tutte le sigle sindacali

Sabato 06 Dicembre 2025, 09:56

Melfi è la punta dell’iceberg, la vertenza simbolo in un territorio che fa i conti con crisi industriali a tutte le sue latitudini. A Potenza c’è la Smartpaper, a Matera la Ferrosud, nel Vulture appunto l’indotto Stellantis. E proprio di fronte a queste difficoltà diffuse che i metalmeccanici lucani hanno deciso di parlare con una sola voce lanciando un appello a tutte le parti sociali perché sulla Basilicata si apra una «vertenza nazionale». Una richiesta ribadita anche nel corso di un incontro unitario, voluto da Fim Cisl, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm, durante il quale sono state analizzate le criticità dell’industria lucana e le prospettive per il futuro. «Difendere il lavoro, rilanciare l’industria»: l’appello dei metalmeccanici lucani è lo slogan che ha accompagnato l’iniziativa e che sarà concretizzato in un documento, che sarà presentato nei prossimi giorni, in cui i rappresentanti delle sigle sindacali evidenzieranno una serie di proposte da portare all’attenzione dei rappresentanti Istituzionali regionali, nazionali ed europei.

«La Basilicata è una vertenza nazionale. Bisogna unire tutte le forze sindacali e tutti i soggetti politici ed Istituzionali affinché possa partire un messaggio con una sola voce su tutti i tavoli nazionali ed europei» commenta il segretario regionale della Fismic, Pasquale Capocasale. D’altra parte, le organizzazioni sindacali chiedono «provvedimenti chiari e precisi affinché ancora qualcuno decida di venire ad investire in Basilicata». «La realtà industriale regionale – sottolineano all’unisono - vive una delle fasi più difficili degli ultimi trent’anni. La trasformazione dell’Industria anche nel nostro Paese per effetto della transizione ecologica, tecnologica e digitale dovrà garantire opportunità anche sul tessuto industriale della Basilicata».

Il presente ed il futuro, quindi. Gli interrogativi girano tutti attorno a questo. Come conferma l’analisi del segretario regionale della Uilm, Marco Lomio, che chiede appunto di «cambiare il paradigma per guardare al futuro». «Cosa vogliamo fare per il domani? Vogliamo continuare a correre dietro alle vertenze, visto che ne abbiamo tre al giorno? – si interroga Lomio - Noi intendiamo condividere una strategia comune per il futuro della Basilicata, perché sembra che dell’industria non interessi più a nessuno. Melfi è solo la punta dell’iceberg».

«Intendiamo presentare un documento preciso per il rilancio dell’industria - aggiunge il segretario della Fim Cisl, Gerardo Evangelista - e per la salvaguardia dei posti di lavoro. Quella della Basilicata deve diventare una vertenza nazionale». «Da tempo - evidenzia la segretaria della Fiom Cgil, Giorgia Calamita - abbiamo sollevato la necessità di politiche industriali regionali. Chiediamo investimenti per la transizione, chiediamo che ci sia un tavolo di confronto vero con le Istituzioni, una task force permanente perché riteniamo che le soluzioni ci siano. Bisogna investire su tecnologie, ricerca, innovazione e soprattutto sui lavoratori. Il silenzio di questi anni non ha fatto altro che alimentare la deindustrializzazione di tutta la regione». Di qui, la voglia di «rivendicare il ruolo importante dell’industria e di quella che è la tenuta occupazione del territorio» spiega il segretario generale della Uglm di Potenza, Giuseppe Palumbo.

Insomma, da Potenza i metalmeccanici uniti fanno sentire la loro voce ed ora attendono che anche le altre parti sociali si uniscano perché «il futuro dell’automotive e dell’industria metalmeccanica lucana riguarda l’intera regione e richiede una risposta unitaria, forte e responsabile».

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