Il banchetto della frutta secca e dei dolciumi nella piazza principale rappresenta la sua famiglia da generazioni. Quattro, per la precisione, da quando quello zio lontano negli anni ma non nei ricordi «si inventò un mestiere che oggi abbiamo l’onore di continuare e tramandare».
A parlare è Pierluigi Andretta, tra i più giovani di una lunga generazione di «nucellar», come si dice nella cittadina dell’area Nord lucana non molto distante dalle sponde del fiume Ofanto. «Il suo nome - continua - era Riccardo Campione, ma da tutti era conosciuto come “u nucellar”. Era lo zio di mio nonno. Alcuni decenni fa, sicuramente tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso ebbe l’idea di mettersi a vendere la frutta secca: arachidi, noci, mandorle, dolciumi e quant’altro. Si comprò un piccolo carretto che iniziò a trainare per il paese. Quel carretto divenne con il trascorrere degli anni un tre ruote ed alla fine zio Riccardo dovette acquistare un camioncino, dal momento che gli affari crescevano». A quel punto entra in ballo Giovanni, nonno di Pierluigi, che rileva l’attività dello zio Riccardo ed inizia a vendere frutta secca con l’aiuto dei suoi fratelli, portando allegria e prelibatezze tra le vie del paese.
«Mio nonno - racconta Pierluigi - si era posizionato con un banchetto nell’area del vecchio mercato, nelle vicinanze di piazza Matteotti. Lo aiutava mia nonna. I clienti non mancavano mai. La frutta secca piace a tutti, è sempre una festa!». Gli affari aumentavano e si diversificavano, come anche le location: il mercato nuovo, sorto a Lavello nei pressi di via Verdi, ma anche le piazze di alcuni centri limitrofi.
«Mio padre Vincenzo - prosegue - acquistò la licenza nel 1995. Ad aiutarlo, sin dall’inizio, mia madre Angela Maria Caputi.
Tutto è rimasto in famiglia, insomma. Piano piano la nostra piccola azienda familiare ha iniziato a spostarsi anche tra mercati e feste patronali di Venosa, Melfi, Ripacandida, Potenza. Ma non ha fatto mai mancare il banchetto domenicale nella piazza principale di Lavello. A gennaio ho deciso di rilevare l’attività, diventando così la quarta generazione dei Nucellar venditori di frutta secca. Mio padre e mia madre, in realtà - prosegue Pierluigi - mi aiutano ancora, così come mio fratello Antonio e come l’altro fratello, Giovanni, ma solo di domenica perché ha la sua officina. Oggi la nostra resta una piccola impresa a conduzione familiare: giriamo per mercati e feste di paese e siamo sempre a disposizione della piazza della nostra Lavello. Avrei potuto anche continuare unicamente con il mio lavoro. Sono un elettricista e quindi c’è sempre qualcosa da fare. Ma credo che le tradizioni e certi mestieri - conclude - non debbano mai scomparire».