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Riforma poli museali, la Basilicata è contraria a «sposare» la Puglia

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Musei, in Basilicata 15milavisitatori in più del 2016

La nascita del Distretto apulo-lucano non piace al governatore Vito Bardi e ai sindaci lucani che ospitano le strutture

Lunedì 19 Agosto 2019, 15:55

POTENZA - Un fulmine a ciel sereno. Un fulmine che ha reso incandescente l’atmosfera già calda di questi giorni. La riforma del ministro alla Cultura Alberto Bonisoli agita gli amministratori lucani e getta di nuovo sulla Basilicata la cupa ombra degli accorpamenti. Dal 22 agosto il Polo museale regionale della Basilicata non esisterà più. Nascerà il Distretto territoriale di Puglia e Basilicata, una struttura che dovrà occuparsi di tutti i musei ed i parchi archeologici delle due regioni. Un accorpamento nei fatti che potrebbe mettere a rischio sia l’autonomia delle strutture lucane sia incidere sui finanziamenti. Il che ha provocato non poche reazioni tra gli amministratori lucani che, da giorni, chiedono che il Governo se non ritorni completamente sui suoi passi possa almeno decidere di mantenere in Basilicata il «cuore» del Distretto. Almeno questa è stata la proposta del primo cittadino di Matera, Raffaello De Ruggieri che ha scritto al ministro esprimendo «dissenso per una scelta che, cancellando il Polo Museale Lucano non ha tenuto conto dei ruoli e dei modelli espressi dal territorio lucano». «Se per ragioni di economia funzionale e gestionale tale provvedimento non possa essere rimosso che sia Matera la sede di tale nuova Direzione territoriale» spiega De Ruggieri che la motiva proposta perché «si superi e l’antistoricità della scelta ministeriale». La risposta alla Riforma, dunque, arriva con la proposta di averne la sede nella capitale europea della Cultura. Un’idea che ha trovato anche il sostegno degli altri amministratori lucani che seppur chiedendo di tornare indietro nella decisione cercano anche di fare squadra per sostenere la proposta De Ruggieri. Ci riusciranno? Questo è tutto da vedersi, poiché molto dipenderà anche dal destino che avrà il Governo gialloverde. Nel frattempo, in attesa della decisione a crescere sono i timori e le preoccupazioni di sindaci e semplici cittadini che vedono nella scelta della Direzione territoriale di Puglia e Basilicata la possibilità di perdere un altro pezzo, un altro presidio presente sul territorio lucano.

LE PAROLE DI BARDI -  Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha chiesto «un incontro urgente» con il Ministro per i Beni culturali, Alberto Bonisoli, per discutere dello «scippo perpetrato dal Ministro, che ha soppresso il Polo museale regionale della Basilicata per accorparlo alla Puglia attraverso l’istituzione della Direzione territoriale Appulo Lucana delle Reti museali».
Il governatore lucano, secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa della giunta regionale, «considera questo atto lesivo dell’autonomia culturale della regione. Reso ancora più grave dal fatto che Matera è Capitale europea della Cultura». Alla presidenza della Regione, si precisa nella nota, «non risulta invece nessun altro intervento. Né della delegazione parlamentare dei deputati e senatori lucani né di eventuali sollecitazioni o pressioni fatte nei confronti del Ministro. Sarebbe quindi il caso, invece di produrre sterili comunicati, che lasciano il tempo che trovano, produrre atti concreti a difesa degli interessi della nostra comunità», ha concluso Bardi.

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