Stellantis fa fronte comune con il governo italiano in difesa del settore auto contro le regole rigide dell’Europa. L’amministratore delegato Antonio Filosa, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il presidente dell’Anfia Roberto Vavassori chiederanno «con forza alla Commissione europea di trasformare subito il dialogo strategico in azioni strategiche». L’obiettivo è stato condiviso a Palazzo Piacentini, nel primo incontro con un esponente del governo italiano del nuovo amministratore delegato, nominato alla guida di Stellantis il 23 giugno al posto di Carlos Tavares, «Non c'è più tempo da perdere - afferma Urso dopo la riunione - Bisogna passare in Europa dal dialogo strategico alle azioni strategiche da mettere in campo subito rimuovendo le follie del green deal».
Tra i temi centrali c'è quello dei veicoli commerciali. Stellantis, governo e Anfia ritengono urgente rivedere le attuali normative europee, ritenute irrealistiche e dannose per il futuro dell’industria. Altro tema affrontato quello delle modalità per favorire la produzione di autovetture di piccole dimensioni, un segmento di mercato centrale nel nostro Paese, anche attraverso la promozione di un’evoluzione della normativa europea.
Urso, Filosa e Vavassori hanno concordato «di ritrovarsi a breve per esaminare l’aggiornamento dello studio sulla competitività e le prospettive della filiera italiana e di intensificare nei prossimi giorni il dialogo con la Commissione Europea e gli Stati membri per ripristinare la neutralità tecnologica e prevedere flessibilità nelle regolamentazioni CO2 di veicoli leggeri e pesanti».
I temi sono al centro del Salone dell’Auto di Monaco che apre domani i battenti. Il responsabile Europea del gruppo Jean Philippe Imparato ribadisce che gli obiettivi per il settore auto fissati dall’Unione Europea per il 2030 e il 2035 sono irraggiungibili se non si vuole correre il rischio di mettere in ginocchio i produttori continentali. Il prossimo Piano Stellantis, per questo, non avrà più come obiettivo l'elettrificazione al 100% nel 2030. «Abbiamo lanciato avvertimenti, abbiamo discusso, abbiamo costruito e avanzato proposte molto studiate con i nostri colleghi e con le autorità di Bruxelles. Penso, e pensiamo, che ora sia il momento di agire e di agire rapidamente, se possibile prima della fine dell’anno», afferma il manager che invita a lavorare per il rinnovo del parco circolante. «Oggi in Europa - sottolinea - circolano 256 milioni di automobili e di questi 150 milioni hanno più di 10 anni. Quindi, invece di puntare solo sui veicoli elettrici a batteria (Bev) nel mercato delle auto nuove, apriamo al rinnovo del parco auto».
Stellantis, intanto, sta lavorando alla revisione del Piano strategico che presenterà all’inizio del prossimo anno. «Gran parte dei contenuti del piano Dare Forward - spiega Imparato - sono ancora validi, maturi e possono essere confermati. Alcuni probabilmente cambieranno. L’elettrificazione al 100% entro il 2030 non è più raggiungibile, per ovvie ragioni legate all’evoluzione del mercato. Con il ceo Filosa abbiamo cominciato la settimana scorsa a discuterne. Sono sicuro che Filosa darà anche aggiornamenti sulla visione perché abbiamo bisogno che ci presenti ciò che Stellantis potrà essere da qui a 5 anni, probabilmente 10».