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Il martirio degli otrantini ora diventa un videogame

 
Biagio Valerio

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Biagio Valerio

Il martirio degli otrantini ora diventa un videogame

Nel team di produzione il neretino Antonio Mandolfo che ha creato la mappa storica

Venerdì 14 Agosto 2020, 12:21

OTRANTO - Il martirio di 813 abitanti della città di Otranto diventa un videogioco che, in occasione del 540° anniversario dell’eccidio, potrebbe coinvolgere centinaia di partecipanti. Un tributo. E se la “patch” avrà il successo sperato, farà conoscere la penisola salentina a migliaia di appassionati in tutto il mondo.

«La prima volta che ho avuto modo di giocare ad Age of Empires II in modo indipendente risale al 2002, probabilmente in estate», spiega il nostro “cicerone” in questo mondo inesplorato. Lui è Antonio Mandolfo, neretino di 34 anni, laureato in Scienze naturali, insegnante e ammiratore di storici come Alessandro Barbero e Paolo Mieli. Ha creato la mappa “Otranto”: circa 150 ore di lavoro con l’editor del gioco, impiegando praticamente tutto il mese di luglio. Ha infilato le Quattro Colonne di Santa Maria al Bagno nello scenario dell’assedio. Una “digressione” storica, un omaggio alla sua terra. Ma tutto il resto compone una ricostruzione molto realistica. In questi giorni lo ha testato con altri tre appassionati di Nardò: Matteo Mandolfo, Antonio Falconieri ed Angela Martina.

«Nel corso degli anni - spiega - tra giocatori in rete si è sviluppata l’abitudine di organizzare sessioni di secondo un preciso tema storico, ad esempio, nella variante più frequente, “Impero Romano contro Invasori Barbarici”, in cui noi umani guidiamo civiltà “Romane o filo-romane” contro una coalizione di civiltà “barbariche” guidate dall’intelligenza artificiale. Una di queste “sessioni a tema”, proposta per la prima volta nell’estate del 2018, fu chiamata “Otranto’s Siege Memorial”, perché si giocò proprio tra il 28 luglio e il 14 agosto di quell’anno, a ricordare le rispettive date del 1480, quando un’armata turca sbarcò nei pressi dei Laghi Alimini, la Baia dei Turchi, per poi procedere con la conquista di Otranto, culminata con il martirio del 14 agosto 1480». Questo progetto si è evoluto in quello della “Mappa Otranto” alla fine di giugno 2020, «quando i giocatori che avrebbero preso parte all’edizione 2020 della campagna commemorativa mi suggerirono di riprodurre con l’editor la Penisola Salentina, così da ambientare lo scenario in un contesto ancor più realistico, progettato specificamente per questo evento storico» spiega Mandolfo. Mandolfo ha disegnato il profilo della sub-regione.

Ha tracciato un’ossatura fatta di punti di riferimento: agli antipodi la costa di Valona, in Albania; al di qua del Canale d’Otranto, Brindisi, San Cataldo, Otranto, Punta Palascìa, Leuca, costa gallipolina, costa neritina, Taranto. Delineato il profilo costiero, il primo passo per riempire la vecchia Terra d’Otranto è stato la costruzione di una rete stradale interna attorno alla quale sviluppare i centri urbani più importanti; per questo scopo, è stata consultata la prima fonte storica usata in questo progetto: la pagina di Wikipedia “Mappa di Soleto”.

Lo scenario “Otranto”, per centinaia di partecipanti da tutto il mondo, si aprirà con lo sguardo puntato sul Colle della Minerva proprio mentre, il 14 agosto 1480, 813 cittadini di Otranto riluttanti alla conversione forzata, subiscono il martirio perpetrato dalle truppe degli invasori che ormai hanno espugnato la città. L’azione di gioco si svolge proprio tra il 14 agosto 1480 e la riconquista avvenuta, l’estate seguente, fino al 10 settembre 1481. Lo scenario cerca di riprodurre sia il clima di terrore respirato quell’inverno per le contrade salentine battute dalle scorrerie turche, sia eventi specifici, come l’imboscata subita da Giulio Antonio Acquaviva d’Aragona, il cui figlio Belisario sarebbe poi stato Duca di Nardò.

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