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Eolo Awards 2020: «Mattia e il nonno» con Ippolito Chiarello miglior spettacolo dell'anno

 
GIUSEPPE MARTELLA

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GIUSEPPE MARTELLA

«Mattia e il nonno» al gusto di Salento, vince l’Eolo Awards

De Nitto, Piumini, Chiarello

Il regista De Nitto: «Chiarello eccezionale col testo di Piumini»

Martedì 19 Maggio 2020, 12:03

L’«Eolo Awards 2020» come Migliore spettacolo dell’anno a «Mattia e il nonno» di Ippolito Chiarello con l’adattamento e la regia di Tonio De Nitto.

Parla salentino l’«Oscar italiano» del Teatro ragazzi col prestigioso premio assegnato al lavoro realizzato in coproduzione da Factory Compagnia Transadriatica e Fondazione Sipario Toscana Onlus in collaborazione con Nasca Teatri di Terra. Tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Piumini, edito da Einaudi, autore dai più apprezzati della letteratura per l’infanzia, lo spettacolo tratta con delicatezza estrema il tema della morte e del distacco.

Assegnati dalla rivista on line «Eolo», diretta da Mario Bianchi e dedicati alla memoria di Manuela Fralleone, gli Awards 2020 sono stati consegnati ieri sera nel corso di una diretta streaming sulla pagina Facebook del Festival Segnali.

Quale il primo pensiero alla notizia del riconoscimento? «Al lavoro svolto in tutti questi anni - risponde Tonio De Nitto, che ha curato regia e adattamento di “Mattia e il nonno “ - da una squadra che comprende attori, tecnici, distribuzione e collaboratori e che ha cercato di presentare un teatro ragazzi adatto e utile anche a un pubblico adulto. È particolare come la storia raccontata sul palcoscenico, una storia visionaria che si snoda attraverso una passeggiata, si leghi in maniera particolare e inattesa al periodo che stiamo vivendo. La pandemia, l’emergenza sanitaria ha colpito in larga misura una generazione, quella dei nonni, strappata dagli affetti senza che vi fosse spesso la possibilità neanche di un addio. Un pensiero particolare a Ippolito Chiarello, capace di portare in scena un lavoro delicato e carico di emozioni».

La produzione di Factory anche grazie a “Mattia e il nonno” guarda alle nuove generazioni...

«Non abbiamo mai considerato il Teatro ragazzi come figlio di un dio minore. Siamo invece consapevoli che questo tipo di arte possa offrire ai giovani spunti importanti di riflessione, uno sguardo più ricco e capace di guardare alle dinamiche del mondo. Soprattutto in questo momento di grave crisi legata all’emergenza Covid- 19 questa particolare forma di spettacolo teatrale sta pagando un prezzo altissimo, essendo stata la prima a fermarsi lo scorso 24 febbraio. Basta guardare a noi, un centinaio le date programmate e saltate in questi due mesi di blocco totale, per capire la portata del dramma».

Quali le sue scelte di regia nella piece?

«Abbiamo avuto la fortuna di partire dalla grande scrittura di Roberto Piumini e abbiamo deciso di adornare lo spettacolo di semplicità e chiarezza. In scena null’altro che la capacità di Ippolito Chiarello di raccontare un tema delicato e complesso come quello della morte senza cadere nel drammatico. Merito al suo grande equilibrio che gli ha permesso di essere sul palcoscenico bambino e nonno, senza mai scimmiottare l’una o l’altra figura. Un lavoro dai toni molto poetici e di grande impatto emotivo grazie anche alle musiche originali di Paolo Coletta, ai costumi di Lapi Lou e alle luci di Davide Arsenio».

Come immagina la prima replica post-Coronavirus di “Mattia e il nonno” e cosa pensa delle possibili prossime aperture di teatri e altri luoghi d’arte?

«Immagino una serata di grande empatia ed emozioni forti. Il teatro si nutre di questo e pensare a chi fa teatro lontano dal proprio pubblico è molto complicato. Parlare di riaperture mentre ancora si naviga a vista rispetto alla crisi sanitaria ed economica anche del nostro comparto mi pare azzardato. Programmare pare complicato, alla luce per esempio del fatto che si parli di regole stringenti rispetto alle attuali capienze dei teatri».

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