«Siamo spiacenti ma la sua istanza non può trovare accoglimento in questa sede, il codice della strada stabilisce che le autorità preposte all’annullamento del verbale sono la Prefettura di Lecce e o il giudice di pace di Lecce». Il Comando della polizia urbana di Lecce ha risposto così a una cittadina che voleva usufruire del diritto di annullamento di una multa ingiusta attraverso l’istanza di autotutela. Dalla risposta si evince che la polizia locale ritenga di non dover esaminare la richiesta.
«Spesso i vigili urbani rispondono in questo modo e credo che sia necessario fare chiarezza», ha detto il presidente della Commissione controllo XI, Antonio Rotundo.
«Come precisato dalla circolare del Ministero dell’Interno numero 66 del 17 luglio del 1995, esigenze di valenza garantistica impongono, che l’accertamento di chi è preposto alla vigilanza sul rispetto delle norme passi al vaglio di un’autorità diversa, in posizione di terzietà, legittimato a sottoporre a riscontri e verifiche contenuti della verbalizzazione a garantire il rispetto delle procedure, specie quelle di tutela del cittadino - si legge nella lettera della polizia locale, in risposta a una cittadina - Pertanto, il verbale, una volta perfezionato nei suoi elementi formali e procedimentali, esce dalla disponibilità tanto dell’agente che lo ha redatto che dell’ufficio al quale egli appartiene, per rientrare in quella di un altro organo».
Parole che lasciano basiti alcuni consiglieri comunali, che a un certo punto si sono chiesti se l’istituto dell’autotutela a Lecce sia stato eliminato.
«Di solito i cittadini chiedono l’autotutela e si rivolgono contemporaneamente al giudice di pace, ma in realtà noi non abbiamo alcun problema ad annullare le sanzioni, se c’è immediata richiesta e se ci sono i presupposti», ha detto il comandante Donato Zacheo, nel suo intervento di ieri mattina, durante la commissione controllo convocata per discutere il tema dell’applicazione dell’istituto di annullamento delle multe ingiuste.
Ma dai banchi della minoranza è stata contestata questa versione. Il consigliere Giovanni Occhineri ha riportato il caso concreto di una cittadina inascoltata e costretta a pagare una sanzione elevata perché sono stati messi i segnali di rimozione subito dopo che lei ha parcheggiato in via Marco Aurelio: la mattina dopo ha dovuto pagare anche il servizio di rimozione con carro attrezzi.
«Abbiamo tantissime richieste di autotutela, qualcosa più sfuggire», ha chiarito il comandante in commissione, che si è meravigliato del fatto che la cittadina non si sia rivolta al comando prima di pagare. Eppure, alcuni utenti della strada sostengono che le loro istanze non vengano nemmeno prese in considerazione.
Rotundo ha voluto accendere un faro sulla questione e ha chiesto di esaminare la direttiva del comandante sull’autotutela, varata nel 2024, che però contempla solo alcuni casi di annullamento. «Dobbiamo rendere la vita più semplice ai cittadini: se l’amministrazione è dalla parte del torto, bisogna annullare, senza costringere nessuno a rivolgersi alla prefettura o al giudice. L’istituto dell’autotutela dev’essere applicato anche ai casi che non sono previsti, ma che mettono in luce la buona fede e la mancanza di colpa del cittadino, quindi nel regolamento è necessario far rientrare tutte le fattispecie possibili, con una previsione più generica».
















