ROMA - Il sindaco di Lecce Carlo Salvemini rispetto alla questione balneari parla di «doverosa disapplicazione, se non si pone rimedio a questo caos normativo». In un’intervista a Repubblica, in cui si ricorda che nel 2021 fece ricorso per chiedere la decadenza delle concessioni e l’applicazione della Bolkenstein, il sindaco afferma che «venerdì il presidente della Repubblica ha mandato un messaggio inequivocabile, che costringe il governo a prendere iniziative. Ma intanto dal momento che domani scadrà il termine fissato dalla legge 118/2022 per la pubblicazione del decreto che stabilisce la procedura per le gare, i Comuni possono procedere facendo riferimento all’art.4 della legge delega o alle norme del codice della Navigazione».
Lecce ha una ventina di concessioni «e alcune sono state prorogate da più di 50 anni, siamo alla terza generazione. Ritengo che la legge Draghi permetta agli attuali gestori di concorrere per vedersi riassegnate le concessioni. Però si metta anche nei panni di tutti coloro che avrebbero le capacità e le competenze per gestire un lido, ma non ne hanno la possibilità perché le procedure sono discrezionali. E di tutte le famiglie che sono costrette a pagare a caro prezzo un lettino e un ombrellone perché il governo non ha neanche voluto pubblicare i criteri per stabilire un rapporto equilibrato tra spiagge private e spiagge pubbliche».