Sedici attività imprenditoriali sono state sospese a seguito dei conrolli effettuati dai carabinieri tra ottobre e novembre in 51 aziende attive a Lecce e in provincia in vari settori, tra cui edilizia, commercio e agriturismo/ristorazione. Tra le irregolarità riscontrate l’impiego di lavoratori 'in nero' e violazioni gravi in materia di sicurezza. Le autorità competenti hanno inoltre irrogato ammende per un totale di 220.000 euro e sanzioni amministrative pari a 63.500 euro. Complessivamente 40 persone sono state deferite in stato di libertà per le violazioni accertate. L'attività ispettiva è stata programmata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro – Direzione Centrale per la Tutela, la Vigilanza e la Sicurezza del Lavoro, e condotta dai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, insieme al personale della Direzione Territoriale del Lavoro di Lecce, con il supporto dell’Arma Territoriale.
La finalità principale è stata quella del contrasto al lavoro irregolare, all’intermediazione illecita e al caporalato, oltre alla verifica del rispetto delle normative vigenti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Le violazioni emerse hanno riguardato soprattutto l’inosservanza dei requisiti minimi di sicurezza, quali la mancata formazione dei lavoratori, l'assenza di misure antincendio adeguate, le carenze negli accessi ai posti di lavoro in quota, la mancata sorveglianza sanitaria, le condizioni igieniche dei luoghi di lavoro inadeguate, la mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza e il mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi.
















