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E Bari fu incantata dai fratelli De Filippo

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

E Bari fu incantata dai fratelli De Filippo

Nell’ottobre 1936 le recite al «Piccinni»

Domenica 16 Ottobre 2022, 11:56

«Peppino, Eduardo e Titina De Filippo ogni anno tornano fra noi come si torna da persone cui si vuol bene»: così si legge nelle pagine della cronaca degli spettacoli de «La Gazzetta del Mezzogiorno» del 16 ottobre 1936. La sera precedente i fratelli De Filippo hanno riscosso un enorme successo di pubblico al Teatro comunale di Bari: «E come poteva essere altrimenti, come avrebbe potuto non essere gremita ieri sera la sala del Piccinni per un debutto tanto atteso?», si chiede il cronista.
Non è la prima volta nel capoluogo pugliese per i celebri attori napoletani, ma nell’ottobre 1936 tornano dopo quasi un anno di assenza.

La “Compagnia del Teatro Umoristico di Eduardo De Filippo” aveva debuttato nel 1931: da allora la storia del teatro popolare non è più stata la stessa. «I De Filippo contano ammiratori dovunque, ma quelli della nostra città nutrono un affetto particolare per i popolari comici napoletani, affetto che il simpatico trio ricambia, memore dell’importanza che il pubblico barese ha avuto per la loro carriera artistica, iniziatasi, si può affermare, appunto a Bari». La Compagnia ha messo in scena “Chi è cchiù felice ‘e me”: «Dalla perfetta fusione che i tre fratelli sanno dare alle scene, ciascuno nel proprio ruolo, si ha quel lavoro che il pubblico ripetutamente, ed anche a scena aperta, ha applaudito». È andato poi in scena “Don Rafele o’ trombone”, anch’esso ben noto al pubblico, «ma l’ilarità è stata continua come se si trattasse di una novità. I casi che dipinge sono piuttosto commiserevoli, ma è dal pianto più vivo che scaturisce la battuta ridanciana o la situazione esilarante».

Bravi i De Filippo, ma anche gli altri attori, ci tiene a sottolineare il critico: in modo particolare Tina Pica e Pietro Carloni. Per la sera del 16 ottobre, apprendiamo dalla «Gazzetta», sono previsti nuovi allestimenti: “Oje Marì…oje Marì”, “Cacciagrossa” e “Una commedia dell’arte”. Il botteghino del Teatro, si annuncia sul quotidiano, resterà aperto tutto il giorno per consentire la prenotazione dei posti. I prezzi dei palchi oscillano tra le 40 lire della seconda fila alle 10 della quarta; una poltrona costa invece 8 lire, ma solo 1 lira se si tratta di un posto di quart’ordine. A Bari e al Teatro Piccinni è indissolubilmente legata la storia dei successi della Compagnia De Filippo, che, in diverse formazioni, continuerà a esibirsi fino al dopoguerra. Eduardo, dopo la morte di Titina e la separazione di Peppino, calcherà le scene del teatro barese fino al 1982, due anni prima della sua scomparsa.

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