L’atteggiamento dell’America di fronte alla Conferenza di Genova Dopo l’insediamento del governo Facta, nel marzo 1922 fervono i preparativi per la Conferenza di Genova, l’incontro internazionale tra i delegati dei Paesi vincitori del Primo conflitto mondiale, il cui obiettivo è agevolare la ricostruzione economica dell'Europa devastata dalla guerra. La crisi seguita alle dimissioni del governo Bonomi ha costretto al rinvio della conferenza. Il 10 marzo, però, sul Corriere delle Puglie appare in prima pagina una notizia imprevista: gli Stati Uniti hanno declinato l’invito a partecipare all’importante incontro, sebbene il rifiuto – il giornale sottolinea – debba ancora essere confermato dalla Casa Bianca. Ed invece sarà effettivamente così: nessun delegato di Washington si presenterà alla conferenza italiana.
Il Congresso dell’Usi e la Camera del Lavoro di Bari Si è tenuto a Bari il Congresso delle Leghe aderenti all’Unione sindacale italiana. Poche settimane prima si è costituita a Roma l’Alleanza del lavoro tra le maggiori organizzazione sindacali nazionali: l’assemblea barese, si legge sul Corriere, ha aderito per «realizzare l’unità di tutte le forze proletarie, senza alcuna esclusione o restrizione». Nell’ultimo anno le violenze tra fascisti e socialisti hanno messo in luce la necessità di organizzare un piano d’azione comune per la difesa delle libertà politiche e sindacali. Il congresso rigetta, inoltre, la clausola di incompatibilità di cariche tra deputati e sindacalisti: a guidare la Camera del Lavoro del capoluogo pugliese è, infatti, da pochi mesi l’onorevole socialista Giuseppe Di Vittorio. Di strategica importanza sono le decisioni prese dall’assemblea: nell’agosto 1922 lo sciopero generale, proclamato dall’Alleanza del lavoro in tutta Italia, vedrà a Bari una grande mobilitazione popolare.
Da Canneto. Un predicatore si scaglia contro i maestri Nella cronaca dalla provincia di Bari si denuncia un fatto insolito: un sacerdote, in occasione dell’apertura delle prediche quaresimali, si è lasciato andare ad un’orazione assai polemica, che ha preso la piega di un inopportuno comizio politico. Parlando della moderna educazione, egli ha attribuito agli insegnanti la responsabilità della sua decadenza: «I maestri – a suo dire – fanno nella scuola propaganda d’ateismo e di anti-cattolicismo».
In attesa di opportuni provvedimenti, la comunità di Canneto è in rivolta. Canneto, fino al 1927 Comune autonomo, sarà poi unito alla confinante Montrone: nascerà, con decreto legge firmato dal re Vittorio Emanuele III e da Mussolini, Adelfia, in cui «fraternamente» si fonderanno i due municipi.