La crisi di governo domina ancora le pagine del quotidiano del 25 febbraio 1922: dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Bonomi, un complicato periodo di transizione fatto di colloqui, consultazioni, «esplorazioni» tiene desta l'attenzione di giornalisti e lettori. Già all’alba di quello stesso giorno, il nome dell’onorevole Facta appare il più quotato a ricevere l’incarico di formare il nuovo Governo. Liberale, molto vicino a Giolitti, Luigi Facta ha iniziato la serie di confronti con le altre forze politiche, in particolar modo con i Popolari, rappresentati da De Gasperi e Cavazzoni.
La Conferenza di Genova
Nell’articolo di fondo il direttore Azzarita si occupa della Conferenza di Genova: tale incontro internazionale, per il quale si prevede la partecipazione dei delegati dei Paesi vincitori del conflitto mondiale, ad eccezione degli Stati Uniti, ha l'obiettivo di agevolare la ricostruzione economica dell'Europa devastata dalla guerra. La crisi ministeriale italiana, tuttavia, ha costretto il rinvio della conferenza: essa si terrà soltanto nell’aprile 1922, e sarà un incontro cruciale per il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Francia, Gran Bretagna, Germania e Unione Sovietica.
Carnevale… rosso
La Camera Confederale del Lavoro di Bari organizza, in occasione del Carnevale, un «Veglionissimo rosso». Il cronista commenta con ironia, non troppo velata, la decisione dell’onorevole Arturo Vella di partecipare a questo primo «Veglionissimo proletario». Il deputato socialista di origini siciliane, eletto alla Camera nel 1919 nel collegio di Bari, aveva subìto, nel capoluogo pugliese, nel corso della violenta campagna elettorale per il voto del maggio 1921, l’aggressione delle squadracce fasciste guidate da Giuseppe Caradonna, capo del fascio di Cerignola e uno dei maggiori esponenti del fascismo agrario pugliese. In seguito all’attentato, Vella era stato costretto ad annullare ogni suo comizio elettorale in Terra di Bari.
Disposizioni di Pubblica Sicurezza
Il Carnevale comunque va celebrato e, pertanto, l’organizzazione di un gran numero di feste e veglioni ha costretto il Questore di Bari a emanare speciali provvedimenti per evitare disordini. Nel Teatro Piccinni, dove si terrà il «Veglionissimo della stampa», «è vietato l’ingresso alle persone in istato di evidente ebrietà, ed alle altre vestite in modo sconcio e offensivo del rispetto dovuto al pubblico. È proibito accedere al Teatro con bastoni e con armi, eccezione fatta soltanto per i militari, per le armi di ordinanza».