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L’ultimo miglio di Schiavone: «Bari fidati, ti farò grande»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

L’ultimo miglio di Schiavone: «Bari fidati,  ti farò grande»

Andrea Schiavone, 27 anni, torinese, centrocampista

Il centrocampista: «Mi manca il gol, ci proverò nei playoff»

Lunedì 08 Giugno 2020, 12:03

BARI - Ormai ci siamo. Oggi il Consiglio federale si pronuncerà anche sul futuro della serie C ed il Bari conoscerà il suo destino. Ripartire direttamente dai playoff resta la prospettiva più percorribile. E se sarà così, Andrea Schiavone dovrà essere tra i trascinatori biancorossi. A 27 anni ormai compiuti, con un passato da talento annunciato quando era nella Primavera della Juventus, è ora che prenda il futuro in mano.

Andrea Schiavone, è più forte il brivido di tornare in campo o lo shock per il periodo appena trascorso?

«È ancora difficile inquadrare i contorni di una pandemia che nessuno avrebbe mai immaginato. Quando ci siamo fermati, ero convinto che avremmo ripreso molto prima: invece, sono passati addirittura tre mesi. Ho vissuto il lockdown a Bari, da solo: è stata dura affrontare dubbi ed incertezze senza compagnia. Ho cercato di impegnare le giornate tra allenamenti e qualche esperimentoin cucina. Nel complesso, penso che l’Italia abbia risposto bene alle regole imposte, ma non bisogna abbassare la guardia: il virus è ancora presente. Ora proverà a ripartire pure il calcio: non conosciamo ancora il nostro destino, ma cambia poco perché il Bari non può rimanere in serie C. Perciò, dobbiamo arrivare pronti a qualsiasi tipo di competizione ricordando che abbiamo una grande responsabilità».

Se si ripartisse dai playoff, quali i vantaggi e quali le insidie?

«Mi auguro che quanto abbiamo fatto fino a marzo non sia cancellato: eravamo secondi e quindi mi aspetto di saltare qualche turno preliminare. Un vantaggio prezioso perché accorcerebbe il percorso. L’altra faccia della medaglia è che potremmo trovarci di fronte squadre che hanno già giocato delle gare e quindi saranno più rodate».

È al primo campionato di serie C: giudizio?

«All’inizio non è stato facile adattarsi a questa categoria e soprattutto al girone meridionale che è molto complicato sia sul piano agonistico, sia su quello tecnico. Avrei voluto qualcosa in più da me stesso, ma se ci troveremo a giocare sfide determinanti, darò tutto per compiere un ulteriore salto di qualità».

Nel settore giovanile della Juventus era considerato un predestinato: spera di prendersi con il Bari la grande ribalta mancata?

«Quando ho firmato con il Bari, avevo in mente di sposare il progetto ambizioso e a lungo termine. Perciò, l’obiettivo collettivo coincide con quello personale: con la maglia biancorossa posso dare una svolta anche alla mia carriera».

Ha vestito i panni classici del regista, ma anche quelli di mezzala: come si trova meglio?

«La posizione naturale resta da regista, ma se mister Vivarini mi ha utilizzato spesso da mezzala significa che ho saputo cavarmela anche in un ruolo diverso. In fondo, parliamo sempre di posizioni a centrocampo: allargare le conoscenze adattandosi ad esigenze differenti può solo arricchire il mio bagaglio».

Fino all’interruzione del campionato, però, le è mancato il gol

«Non nascondo di soffrire questa lacuna. Ma il bello viene ora: segnare in partite determinanti vale ancora di più. Ci proverò».

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