La pool per l’assegnazione dello scudetto di serie D, che si svolgerà fra il 12 maggio e il 2 giugno, sarà una competizione utile per molte ragioni. In primo luogo, la cosa più importante, per cercare di conseguire il titolo di campioni d’Italia di serie D e questo sarebbe il coronamento migliore di un campionato nato fra mille difficoltà, ma chiuso con due giornate di anticipo. Ci sono, però, altri motivi di interesse che non possono sfuggire. Quando a fine agosto il Bari fu inserito nel girone «I» del campionato di serie D per ragioni di ordine pubblico (la collocazione naturale in base a criteri geografici sarebbe caduta nel girone H), qualche addetto ai lavori sarcasticamente osservò che si trattava di una situazione di vantaggio per la squadra biancorossa perché il girone siculo-calabro-lucano sarebbe stato quello tecnicamente più scarso fra i nove della serie D. Questa tesi fu ripresa in occasione del primo turno di Coppa Italia quando il Bari fu eliminato al San Nicola dal Bitonto, compagine inserita nel raggruppamento H. Nella pool per l’assegnazione dello scudetto il Bari se la vedrà con le vincitrici degli altri gironi e avrà quindi la possibilità di dimostrare che quella teoria non era fondata e che con l’organico messo a disposizione di Giovanni Cornacchini sarebbe stato in grado di vincere dappertutto da Domodossola a Marsala. In verità, alla fine di questa annata, possiamo affermare con cognizione di causa che nel girone «I» il Bari ha dovuto superare difficoltà logistiche, strutturali e ambientali che difficilmente avrebbe incontrato altrove. Insomma, sarà l’occasione di capire di che pasta è fatto questo Bari e di farlo capire a tutti. A cominciare già dalla prima fase in cui il Bari sarà opposto al Picerno che ha spopolato nel girone H e alla vincente del girone G che sarà una tra Lanusei e Avellino. La squadra sarda a due giornate dalla fine è in testa con due lunghezze di vantaggio sugli irpini e, calendario alla mano, l’obiettivo del primo posto non dovrebbe sfuggirle. Chissà che la pool scudetto non sia anche l’occasione per la società biancorossa di sciogliere i dubbi legati alla conferma di Giovanni Cornacchini. Il tecnico barese non ha ancora ricevuto rassicurazioni in questo senso, nonostante abbia raggiunto l’obiettivo con largo anticipo e chissà che il suo futuro non sia deciso proprio in relazione all’andamento di questo mini torneo cui la famiglia De Laurentiis tiene molto a maggior ragione dopo le delusioni patite all’ombra del Vesuvio con il gioiello di famiglia, il Napoli, finito nel mulinello della contestazione dopo i flop in campionato, coppa Italia, Champions League ed Europa League. Anche per i calciatori del Bari sarà un test importante. Tutti vorrebbero restare e prendere parte al campionato di serie C. Bari è una piazza ambita non solo da calciatori come Di Cesare, Bolzoni, Simeri, Hamlili, ma anche dai giovani che intuiscono le possibilità di valorizzazione in un contesto simile. Per loro la conquista dello scudetto può anche valere la riconferma. Insomma, il mese di maggio sarà fondamentale per la società, che dovrà organizzarsi autonomamente sul piano tecnico, staccando definitivamente il cordone ombelicale che l’ ha tenuta legata al Napoli, come promesso da Aurelio De Laurentiis nella prima conferenza stampa al Comune di Bari quando ricevette dal sindaco Antonio Decaro il titolo sportivo della serie D. Ma sarà forse anche un mese decisivo per i calciatori e, chissà, per le sorti dell’allenatore. A meno che Luigi De Laurentiis al rientro dagli Stati Uniti non annunci la lieta novella.
Assegnazione scudetto serie D

Venerdì 26 Aprile 2019, 14:09