«Vincere il campionato sarà bellissimo, così come festeggiare tutti insieme e poi proiettarci alla poule scudetto, altro traguardo che questa meravigliosa società merita». Pasquale Iadaresta, l’uomo provvidenza del Bari in rimonta sul Gela, allunga lo sguardo sull’immediato futuro. Con l’approdo in C ormai ad un passo, cresce il desiderio di contribuire a materializzare l’obiettivo col contributo di altri gol. Con questo al Gela, l’attaccante di San Felice a Cancello sale a quota tre. Sul conto anche i centri contro Acireale e Marsala, nelle due precedenti apparizioni interne: «Questa rete al Gela - dice la punta 33enne arrivata a Bari lo scorso dicembre sponda Latina - riveste grande importanza perché traccia il solco di una partita che si era complicata, e non poco. Ringrazio Floriano per il cross pennellato sulla mia testa». Gongola per la soddisfazione personale: «Segnare al San Nicola è sempre speciale. Lo dedico ai miei genitori Franco ed Eugenia». Quest’ul - tima - dirigente scolastico di un Istituto comprensivo a Caivano - fresca di premiazione al Quirinale dal Presidente Mattarella col titolo di Commendatore della Repubblica per meriti lavorativi. Onorificenze a parte, Iadaresta si cuce addosso l’asso nella manica del match. Non si scompone, accettando di subentrare in avvio di ripresa per le diverse scelte tecniche iniziali di mister Cornacchini: «È stato un secondo tempo divertente e faticoso. Chiudere in nove per le espulsioni di Aloisi e Mattera non ha aiutato. La strategia di entrare in corso d’opera? Giusta scelta per come gioca il Bari. Nello spogliatoio regna un’unione d’inten - ti. Mi piacerebbe giocare dall’inizio, ma se non accade non ne faccio un problema. Attorno a me avverto la fiducia dei compagni e dell’allenato - re. Questo Bari ha un gran carattere e tante risorse da cui attingere». Per sorridere ancora bisogna cavalcare l’onda, sognando il timbro-promozione magari già domenica prossima ad Angri contro la Nocerina: «Sarebbe una gioia incredibile - sgrana gli occhi - anche perché sinora non è mai successo lontano da casa. Allo stesso tempo, regala grandi emozioni sapere di essere già entrato nel cuore dei baresi. Gli applausi ricevuti dagli spalti durante il riscaldamento dell’intervallo rappresentano tanto per me, uno stimolo a dare il massimo per questa maglia».
Iadaresta si riscopre decisivo

Il gol di Iadaresta
L'uomo della provvidenza col Gela allunga lo sguardo sul suo futuro
Lunedì 01 Aprile 2019, 15:05