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Vitalizi, arrivano i ricorsi di altri 92 ex consiglieri

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Taglio vitalizi: anche la Puglia prepara la legge, risparmio massimo di 2 milioni su 15

L’udienza è stata fissata dal giudice Carlotta Soria il 19 maggio prossimo

Martedì 09 Marzo 2021, 15:20

15:23

BARI - C’è un nuovo ricorso contro il taglio dei vitalizi operato dalla Regione Puglia agli ex consiglieri regionali. E’ stata presentata una nuova istanza per rappresentare la richiesta di revisione del provvedimento avanzata da ben 92 ex eletti pugliesi. L’udienza è stata fissata dal giudice Carlotta Soria il 19 maggio prossimo.

Tra i ricorrenti ci sono la vedova di Gennaro Trisorio Liuzzi, primo presidente della Regione, il democristiano Enzo Sorice, il liberale Nicola Di Cagno, l’esponente postcomunista Gaetano Carrozzo, l’ex An Annamaria Carbonelli, il governatore socialista Cosimo Convertino. I tagli registrati alle indennità arrivano, in alcuni casi a percentuali che superano il 50%. La decurtazione è constestata in punta di diritto: ancora una volta si punta a portare il provvedimento all’attenzione della Corte Costituzionale, al fine di ottenere una dichiarazione di illegittimità. In questo caso la richiesta dei ricorrenti non è fondata (come nel caso del ricorso firmato da Roberto Ruocco e Luciano Ancora) sulla “compressione” di un diritto maturato che configura un indebito tributo statale (a giudizio dei legali un pericoloso precedente che intacca diritti vitalizi regolarmente acquisiti), ma su una “illegittimità costituzionale” che risale al diritto acquisito dai destinatari delle indennità che fanno affidamento sulla percezione vitalizia degli emolumenti, percezione gravemente danneggiata dalla retroattiva decurtazione stabilità dalla legge regionale del 2019.

Quello dei vitalizi è un tema cardine della propaganda M5S: nella passata legislatura pugliese i grillini sono stati promotori del provvedimento che ha portato ai tagli, e nel quinquennio 2015-2020 nessuno degli otto consiglieri pentastellati aveva aderito alla contribuzione retributiva che genera l’indennità pensionistica post mandato. Ora anche su questo temo il Movimento si è diviso: quattro consiglieri pro alleanza con il centrosinistra - Rosa Barone, Cristian Casili, Grazia Di Bari e Marco Galante - hanno aderito volontariamente al percorso che alimenta le trattenute retributive, mentre solo Antonella Laricchia, consigliera all’opposizione della giunta Emiliano non ha sottoscritto il programma di detrazioni.

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