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Ode alla quarantena, con la poesia si combatte la noia dell'isolamento forzato

 
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Ode alla quarantena, con la poesia si combatte la noia dell'isolamento forzato

L'opera Vita al Guinzaglio di Michele Cannone per Good News Coronavirus

Martedì 21 Aprile 2020, 14:27

BARI - C'è chi combatte la noia da quarantena con la cucina, chi con la lettura e chi con l'ozio. Poi c'è anche chi sfrutta questo tempo "morto" per scrivere poesie. Così ha fatto un dottore, Michele Cannone. La sua opera «Vita al guinzaglio» è una sorte di ode alla quarantena. A segnalarci l'iniziativa è una nostra lettrice Valeria Croccitto. 

Ecco la poesia.

È l’undici marzo,
la primavera è alle porte,
c’è paura e terrore
di fronte alla morte.
Una triste vicenda
ha sconvolto il paese,
la gente ne parla
da ormai più di un mese.
Questa brutta notizia
è una vera sciagura,
Pandemia vien chiamata
sta gran fregatura.
Le strade deserte,
le scuole son chiuse,
Decaro che dice:
“Non ci sono più scuse”.
Si sta tutti a casa,

a tutti conviene,
facciamoci forza
e andrà tutto bene.
Ormai tutto è fermo
ma il mondo va avanti,
che brutto vedere
noi tutti distanti.
Distanti ma uniti
è lo slogan perfetto,
ne baci e ne abbracci

così ci hanno detto.
Le nostre abitudini
ormai son cambiate,
maledetto sto virus
che le ha ormai mutate.
Il mondo è allo sbando
per sta situazione,
è l’egoismo dell’uomo
a crear confusione.

“ Non siete i padroni”
la natura ci dice,
e guai son per noi
se la si contraddice.
Questa è la prova,
siam noi la rovina,
la natura ha voluto
una punizione divina.
La terra ci ospita,
ci da da mangiare,
ci vuole rispetto
la dobbiam ringraziare.
Tirare la corda
è stato uno sbaglio,
adesso è la vita
a tenerci al guinzaglio.
La vita riserva
tante sorprese,
sta a noi accettarle

senza pretese.
Purtroppo non sempre
si riesce a gioire
per quel che succede
nel nostro avvenire.
Per il bene di tutti
dobbiamo rialzarci,
veniamoci incontro,
possiamo aiutarci.
La strada è un po’ lunga,
la gente è impaurita,
ma quanti problemi
per la risalita.
Senza saperlo
eravamo felici,
bastava ben poco
ed un gruppo di amici.
L’unica cosa
che adesso vogliamo

è la libertà
che prima avevamo.
Le cose le apprezzi
quando ormai non ci sono,
chiediamo per questo
alla natura perdono.
Che questa esperienza
ci sia di lezione,
per vivere al meglio
questa situazione.
Nel bene o nel male
la vita va avanti,
riusciremo a vederci
senza esser distanti.
Il mio augurio più grande
è che ciò avvenga presto,
per poterci abbracciare
in ogni contesto.

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