C’era anche il listino prezzi nel box all’interno dell’autoparco su via San Paolo Civitate: dosi da 10, 20, 50 euro. Racconta anche questo l’ennesima indagine di Procura e carabinieri sull’ennesima piazza di spaccio scoperta a San Severo, principale centro della provincia di Foggia per lo smercio al dettaglio di cocaina, hashish e marijuana. Adesso il pm Laura Simeone chiede al gip di firmare 13 ordinanze cautelari - 9 in carcere, 3 ai domiciliari, 1 obbligo di firma/dimora - nei confronti di altrettanti sanseveresi tra cui 2 donne, accusati a vario titolo di 118 episodi di spaccio tra novembre 2023 e marzo 2024. Nei prossimi giorni il gip sentirà gli indiziati in base alla legge Nordio sugli interrogatori preventivi in vigore da un anno che prevede di ascoltare le tesi di sospettati e difesa prima di decidere se accogliere o rigettare le richieste della Procura, racchiuse in 247 pagine notificate a indiziati e difensori.
L’indagine partì a settembre 2023 quando i carabinieri per cercare riscontri alla notizia sullo spaccio in un box nell’autoparco alla periferia di San Severo (il titolare è estraneo alla vicenda), organizzarono i primi appostamenti con l’identificazione di acquirenti e il sequestro di dosi. Le investigazioni proseguirono per 4 mesi attraverso riprese video con 9 telecamere, gps piazzati su 5 auto, intercettazioni anche ambientali. “Le attività svolte hanno permesso di accertare” scrivono i carabinieri “la costante presenza nel box e davanti al box degli indagati; l’arrivo costante di auto a qualsiasi ora del giorno e della notte, con i conducenti che scesi dai veicoli si fermavano alcuni istanti all’interno del garage per poi allontanarsi. Cocaina, hashish e marijuana venivano cedute a prezzi prestabiliti, e addirittura indicati in un listino affisso all’interno del box”.
Che non si tratti della cosiddetta “droga parlata”, ossia di stupefacente di cui si fa cenno nelle intercettazioni senza però poi trovarne traccia, il pm lo rimarca, ricordando i rinvenimenti di droga eseguiti nel corso delle indagini. Come le dosi sequestrate a una decina di acquirenti, segnalati alla prefettura quali assuntori; i 600 grammi di cocaina trovati il 22 febbraio 2024 riconducibili ad alcuni sospettati; l’arresto in flagranza di un quarantenne (uno dei 9 presunti spacciatori per i quali il pm chiede ora il carcere) eseguito il 22 marzo successivo al termine di una perquisizione nel box col sequestro di 57 grammi di cocaina, 50 grammi di hashish, materiale da taglio e confezionamento, 2100 euro in contanti.
Quell’arresto suscitò la rabbia di 2 presunti complici del pusher arrestato, come dimostrerebbe il colloquio intercettato poco dopo dai carabinieri. “Non posso stare appresso a queste cose e ogni volta lo devo prendere in… io. Sono 3, sono 4, sono 5 e io pago, io pago. Se devo perdere sempre da solo, faccio da solo”; si lamentò un indiziato, riferendosi ai troppi soldi lasciati in cassa il che aveva consentito all’Arma di sequestrare 2100 euro. L’interlocutore cercò di giustificarsi: “io stanotte sono andato, non è che non ho tenuto il pensiero: ho detto ‘fra’ preparami i soldi’, però poi li ho lasciati là”.
Sono ancora le captazioni a raccontare lo spaccio continuato, a sentire investigatori e pm. “Zio per favore mi fai e me le chiudi: un grammo e uno 0.6, sono 130 euro giusto?” chiese un cliente. “Giusto” rispose il pusher. “Compagno mio, qua mancano 2 erba” (marijuana) “e 1 fumo” (hashish), il dialogo tra due sospettati che verificarono la droga disponibile. “Allora fra’, l’erba è finita; il fumo sta questo, si deve stoccare” (tagliare) “sono 90 grammi”. “Questa è quella buona perché è quella bianca, non quella giallina”, le rassicurazioni del pusher sulla bontà della cocaina a 3 clienti arrivati nel box. Quando poi un acquirente espresse dubbi sulla qualità della cocaina comprata, lo spacciatore spiegò: “se le persone non ti dicono niente è perché è cosi” (cioè si tratta di droga buona); “se iniziano a lamentarsi, non è buona; se le persone vengono una appresso all’altra a lamentarsi, allora la devi prendere e buttare”. Non ebbe certo da lamentarsi il cliente paragonando la droga acquistata nel box con quella comprata da un altro spacciatore: “comunque qua la roba è proprio buona. Io sono andato una volta da… per provare, ma la roba è scadente. Sì lui la vende a 45, e voi a 50: ma per 45 euro cosa ti vuole dare?”.
Fu peraltro grazie a questa indagine che i carabinieri individuarono un… concorrente/collega degli attuali indagati. Un cliente parlando con un pusher gli accennò a una nuova piazza di spaccio aperta da poco al rione Siberia con tanto di telecamere per controllare l’arrivo di acquirenti e forze dell’ordine. I carabinieri indagando su questa “dritta” indiretta, il primo febbraio 2024 perquisirono una mansarda in via Lecce, arrestando in flagranza un presunto spacciatore (estraneo a questa indagine), identificando alcuni clienti, sequestrando droga, materiale per confezionare le dosi, manoscritti con nomi di acquirenti e importi a credito.
Alla luce del materiale raccolto il pm Laura Simeone chiede ora al gip 12 arresti e 1 obbligo di dimora/firma. Così il sostituto procuratore: “Presso il box vi era un luogo fisso di cessione di stupefacenti di ogni tipologia. Qui gli indagati portavano la droga principalmente reperita da…” (uno dei principali sospettati) “e la cedevano ai diversi acquirenti che potevano anche consultare il costo delle singole dosi su un listino affisso all’ingresso. Le cessioni avvenivano da parte di tutti gli indagati, anche se nella seconda fase dell’indagine…” (il principale sospettato) “avendo rinvenuto alcuni gps sulla sua auto e verosimilmente insospettito dai riscontri, interruppe le visite al box: furono così gli altri indiziati a recarsi a casa sua dove veniva detenuta la droga e dove furono intercettate una serie di conversazioni. I quantitativi di denaro sequestrato o oggetto di conversazioni, consentono anche di affermare che l’attività di spaccio sia cospicua”. Adesso parola ai presunti pusher se vorranno rispondere alle domande del gip; e al giudice chiamato a decidere se e chi eventualmente arrestare.