C’è anche un tocco di Puglia al «Tennis and Friends» di Roma, la manifestazione che unisce sport, spettacolo e solidarietà, per la prevenzione in campo medico e la promozione della salute. Domani e sabato, al Foro Italico, debutterà l’iniziativa «Campioni per la salute», ideata dalla foggiana Lorena Rutigliano. «Un progetto che ho portato avanti con tenacia, e che dopo mesi di duro lavoro prende forma, con l’approvazione del Ministero della Salute, la collaborazione del Centro Nazionale Sangue e la partecipazione delle scuole - spiega la psicologa, sociologa e manager pugliese -. Un evento che nasce per promuovere i valori dello sport e sensibilizzare alla donazione del sangue. Testimonial è Luigi Busà, campione di karate, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo. Dopo la due giorni di Roma, ci saranno almeno altre tre tappe. Voglio che sia una manifestazione itinerante e ce la metterò tutta affinché questa sia la prima edizione di una lunga serie».
Come nasce quest’idea?
«Dalla mia passione per lo sport e per le iniziative a tema sociale. L’amore per lo sport l’ho ereditato da mio padre, fin da quando ero ragazzina. Ho praticato, a livello amatoriale, salto in alto, motociclismo, arti marziali, fitness. Fare attività fisica è fondamentale, a tutte le età: quando si è bambini, ragazzi, adulti, anziani. Sono inoltre impegnata da tempo nel sociale, convinta che ognuno di noi può e dovrebbe, nel suo piccolo, dare il proprio contributo per iniziative di questo tipo, che aiutano noi stessi e gli altri a stare meglio».
La sensibilizzazione alla donazione del sangue è alla base di «Campioni per la salute».
«È di estrema importanza: tutti coloro che hanno la possibilità di donare sangue, dovrebbero farlo. Aiuta a salvare vite e significa anche sottoporsi gratuitamente, in maniera periodica, a un controllo del proprio stato di salute. Ho voluto abbinare questo tipo di promozione alla valorizzazione dello sport, che insegna principi cardine come la lealtà, la correttezza, il rispetto delle regole e degli altri».
Testimonial dell’iniziativa è il karateka Busà.
«Tra le mie attività c’è anche quella di manager di artisti e sportivi. Luigi è un grande campione, dal cuore d’oro. Da ragazzino era obeso e per questo è stato vittima di bullismo. Attraverso lo sport si è riscattato alla grande e ora è un esempio. La mia idea è coinvolgere, in futuro, anche altri sportivi e artisti, e allargare l’iniziativa ad altri temi, come quello della lotta alla violenza sulle donne».
Un progetto che toccherà anche Puglia e Basilicata?
«Me lo auguro, spero che possano crearsi le condizioni affinché ci siano delle tappe anche al Sud. Ho vissuto a Londra, poi mi sono stabilita a Roma ma resto molto legata alle mie radici: a Foggia, e tutta la Puglia. Una terra che amo, dove c’è un’ospitalità che non ha eguali, una regione di cui mi manca il cibo, il mare e dove mi rifugio appena posso per riabbracciare affetti e vecchi amici».