Di qua i lavoratori neoassunti che sentono di avercela fatta dopo qualche mese di attesa e tre graduatorie rivedute e corrette, di là i lavoratori interinali che invece devono sloggiare e che finora avevano sostituito per l’emergenza Covid proprio quei lavoratori vincitori di concorso che oggi si prendono ciò che è loro. Sono le due facce del «concorsone» degli Oss, quello organizzato per tutta la Puglia dal Policlinico di Foggia approdato adesso alle sue fasi centrali con l’assegnazione dei posti.
È la carica (annunciata) dei 487 «Oss» negli ospedali pubblici e nelle strutture sanitarie in Capitanata, quella che sta interessando da ieri i principali presidi ospedalieri della nostra provincia, il Policlinico di Foggia e gli ospedali di San Severo, Cerignola e Manfredonia. Una robusta iniezione di nuova occupazione oltre che una importante quota di nuovo personale, peraltro richiestissimo dopo quasi due decenni di piani di rientro e di assunzioni al lumicino per salvaguardare i conti bucati delle aziende sanitarie. A Foggia l’assunzione di un così massiccio contingente di operatori socio-sanitari è destinata a segnare un passaggio significativo nel quotidiano in corsia e nell’assistenza diretta al paziente. L’operatore socio-sanitari è peraltro figura nuova nel panorama delle professioni sanitarie, un professionista che si colloca a metà strada tra il vecchio ausiliario di una volta e l’infermiere professionale, un ruolo dunque fondamentale e di raccordo per l’assistenza al paziente di cui i nostri ospedali risultavano finora fortemente deficitari.
Veniamo ai numeri. Al Policlinico di Foggia sono già entrati in servizio dal 1° agosto 131 nuovi assunti dalla graduatoria del «concorsone», la prossima settimana da quella stessa graduatoria verranno chiamati in servizio altri 22 operatori. A questi si aggiungono tutti gli ormai ex ausiliari interni del nosocomio foggiano (un centinaio) che durante l’emergenza Covid hanno sostenuto un corso interno per essere impiegati come «Oss» e ora sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato. «Abbiamo una dotazione organica di 326 operatori socio-sanitari, prima dell’emergenza ne avevamo solo ottanta. Si comprende quale fosse la necessità di rimpinguare i reparti con queste figure e non è ancora finita», commenta il direttore amministrativo del Policlinico, Michele Ametta. Ieri c’è stato l’atto finale degli interinali assunti con tratto a tempo determinato durante l’emergenza Covid e che alla scadenza di contratto, il 31 agosto, hanno dovuto lasciare il posto (non tra poche polemiche) ai vincitori di concorso i quali a loro volta erano già sul piede di guerra nel timore che anche a Foggia Policlinico e Asl avessero in “canna” altri rinnovi contrattuali. «Ciò non è possibile - chiarisce il direttore generale del Policlinico, Vitangelo Dattoli - la legge parla chiaro: con una graduatoria di vincitori di concorso in essere, non si può rinnovare il contratto agli interinali. Continueremo a scorrere la graduatoria, la legge è chiarissima: non c’è alcuna possibilità di invocare contratti anomali in una situazione precostituita come questa. Ma devo dire anche - aggiunge Dattoli - che una sessantina di interinali figura anche nella graduatoria dei vincitori di concorso e dunque per loro la chiamata in servizio potrebbe avvenire a breve. C’è un altro aspetto a mio avviso da evidenziare - aggiunge il dg dei Riuniti - circa il 60% dei vincitori di concorso sono Oss in servizio già in altre strutture private che ora passando al servizio pubblico liberano inevitabilmente altri posti di lavoro per il settore privato. Dunque un concorso destinato a generare un effetto benefico ed a cascata sull’occupazione del territorio, la sanità offre lavoro non soltanto nel pubblico ma apre nuove prospettive anche nel settore privato».
I numeri complessivi del concorsone a regime sono straordinari: «In Puglia si arriverà ad attingere alla graduatoria per 2664 posti - aggiunge Dattoli - poi ci sono le riconversioni aziendali per altri 900 aventi diritto. Alla fine arriveremo scorrimento ad oltre 3500 assunzioni negli ospedali pugliesi entro fine anno, sulla base delle richieste possiamo già preannunciare un ampliamento del piano di fabbisogno». Oltretutto dalla graduatoria pugliese intendono attingere anche altre regioni del Sud, non è improbabile che dei 14mila idonei in graduatoria il numero degli assunti alla fine risalga fin quasi alla metà.