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Bombe a Foggia: presunto attentatore resta in carcere

 
Redazione online

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Bombe a Foggia: presunto attentatore resta in carcere

foto Maizzi

È ritenuto responsabile dei danni al ristorante «Poseidon» e al centro per anziani «Il Sorriso di Stefano»

Martedì 05 Maggio 2020, 11:09

Resta in carcere Erjon Rameta, l'albanese di 32 anni accusato di essere l’esecutore materiale di due attentati dinamitardi compiuti a Foggia ai danni del ristorante «Poseidon» e del centro per anziani «Il Sorriso di Stefano», rispettivamente il 12 novembre 2019 e il 16 gennaio scorso. A Rameta agenti della squadra mobile di Foggia hanno notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bari, su richiesta della Dda di Bari e della Procura di Foggia.

Dopo il fermo dell’indagato eseguito il 15 aprile scorso, il gip di Foggia lo aveva convalidato ma aveva trasmesso gli atti per competenza all’ufficio gip di Bari vista la contestazione dell’aggravante mafiosa. Il giudice di Bari ha quindi condiviso il lavoro degli inquirenti ed emesso il provvedimento restrittivo.
Ad accusare l’albanese, la cui azione è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza di uno dei due locali, un tatuaggio a forma di corona sulla sua mano e le dichiarazioni rilasciate dal 'pentitò Carlo Verderosa che ha raccontato ai pm di conoscere Rameta come spacciatore che si riforniva di cocaina anche da gruppi mafiosi, indicandolo come un uomo non affiliato ma a disposizione dei clan.

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