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Il furto al caveau in Svizzera fallì: 2 cerignolani e un foggiano condannati a 10 anni

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

112 carabinieri pronto intervento

I carabinieri sventarono un colpo milionario a Chiasso

Domenica 16 Febbraio 2020, 09:55

17 Febbraio 2020, 16:03

Colpevolezza confermata e sconti di pena nella tranche del processo d’appello «Ocean’s Twelve» a due foggiani e un cerignolano, ora condannati a complessivi 10 anni e 3 mesi per il tentato furto nel caveau della società trasporto valori «Loomis Schweiz» che doveva essere messo a segno a Chiasso, in Svizzera, la notte sul 26 febbraio del 2018. Fu sventato dai carabinieri di Cerignola (fu nella città del basso Tavoliere che partì l’inchiesta) e dai colleghi di Milano, in collaborazione con la Polizia elvetica informata dall’Arma. La banda composta da una ventina di persone doveva forare la parete del caveau e rubare 50 milioni di franchi svizzeri, ma l’intervento di Polizia elvetica e carabinieri mandò a monte il progetto con 10 arresti quella stessa notte avvenuti tra Svizzera e Abbiategrasso (Milano); cui seguirono nei mesi successivi altri 8 arresti tra Cerignola e nord Barese.

I tre giudici della corte d’appello di Milano hanno ritenuto congruo l’accordo tra difensori e sostituto procuratore generale (il patteggiamento in secondo grado si chiama «pena concordata») e inflitto 3 anni e 14 giorni di reclusione a Antonio Salvatore, 29 anni, foggiano detto «Lascia Lascia», presunto mafioso legato al clan Sinesi/Francavilla, una delle tre batterie della «Società foggiana». Stessa pena - 3 anni e 14 giorni - per il foggiano Gerardo Conversano di 27 anni; condannato infine a 4 anni e 2 mesi il cerignolano Antonio Calvio di 44 anni. In primo grado il gup del Tribunale di Pavia (competente a pronunciarsi perché i tre imputati furono arrestati, poche ore dopo il fallito furto, in una cascina di Abbiategrasso in Lombardia), tenendo conto dello sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato, aveva condannato il 2 aprile 2019 a 3 anni e 8 mesi a testa i foggiani Antonio Salvatore e Gerardo Conversano; ed a 5 anni e 2 mesi il cerignolano Calvio: quest’ultimo durante le indagini preliminari aveva inutilmente chiesto di patteggiare a 3 anni: la pena più pesante inflitta al cerignolano si spiega con la contestazione della recidiva. I tre imputati sono stati riconosciuti colpevoli di concorso in tentato furto; riciclaggio di due auto rubate in Lombardia e cui furono sostituite le targhe e che vennero usate per il colpo: e di falsicazione di targhe. Furono arrestati in flagranza la notte del fallito colpo, ottennero poi i domiciliari: Salvatore è detenuto in carcere per il blitz antimafia «Decima azione» del novembre del 2018 (come riferiamo più dettagliatamente a fianco ndr).

Nel processo di primo grado il pm del Tribunale di Pavia aveva chiesto la condanna a 5 anni di carcere di Calvio, e quelle a 4 anni e 6 mesi di Salvatore e 4 anni per Conversano. Contro il verdetto di primo grado c’era stato l’appello degli avvocati Ettore Censano (per Salvatore); Pierluigi Vittadini (per Conversano); e Francesco Santangelo per Calvio. Il processo-bis si è chiuso in una udienza, dopo la decisione di difesa e pg di concordare riduzioni di pena, con la rinuncia dei difensori a insistere nei motivi d’appello e nelle richieste di assoluzione.
Con la sentenza confermata in appello a Milano salgono a 10 le condanne (non definitive) inflitte al momento dalla magistratura elvetica e da quella italiana nel processo «Ocean’s Twelve» - così fu denominata l’inchiesta dai carabinieri richiamandosi al film su una banda di ladri professionisti interpretato tra gli altri da George Clooney e Brad Pitt - che conta 18 imputati arrestati tra il febbraio e il giugno 2018.

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