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Agenda 2030, così Bari può fare sistema per una Puglia «europea»

 
antonio troisi

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antonio troisi

Ue: Crimi, Conte sta lottando, ora è tempo di insistere

I nuovi rimedi sperimentati, «missioni di sviluppo», «patti territoriali» ovvero «coalizioni locali in forma pattizia» si sono rivelate pessime tecniche di ricucitura del territorio. Che fare?

Mercoledì 26 Marzo 2025, 12:51

Le Strategie regionali dello sviluppo sostenibile, troppo spesso, non sono riuscite a realizzare sul territorio gli obiettivi indicati dall’Agenda 2030-ONU per lo sviluppo sostenibile. Di qui, l’allarme lanciato del Rapporto delle Nazioni Unite (giugno 2024), di un mondo «gravemente fuori strada» nel percorso per raggiungere detti obiettivi che, essendo legati alle attività istituzionali di enti, istituzioni e governi territoriali ,esigono di essere definiti a detto livello.

D’altro canto i nuovi rimedi sperimentati, «missioni di sviluppo», «patti territoriali» ovvero «coalizioni locali in forma pattizia» si sono rivelate pessime tecniche di ricucitura del territorio. Che fare ?

La soluzione è rappresentata dallo schema proposta da Antonio De Caro da Presidente Nazionale ANCI ed approvato all’unanimità dalle Assemblee Nazionali ANCI di Parma (2021) e di Bergamo (2022). Trattasi di proiettare sul territorio la «Qualità delle Istituzioni» non ricorrendo alla spesa storica (più spendi più ottieni), ma alla capacità dei comuni di realizzare il Buon Andamento della Pubblica Amministrazione Locale: osservanza della legge, equilibrio di bilancio e concorso alla stabilità del Debito Pubblico, riconosciuta anche dalla Corte dei Conti.

Ne è derivato un modello, corretto nel metodo e nel merito, che consente di individuare un criterio di oggettiva virtuosità finanziaria col quale realizzare le mediazioni compensative, tra la città centrale ed i comuni del territorio metropolitano ed i comuni esterni all’area metropolitana. Questa declinazione operativa assicura alla mediazione compositiva un’effettiva operatività perché elimina le disfunzioni della governance determinate dalla tradizionale modestia decisionale in ambito territoriale ed individua, il punto di equilibrio tra le esigenze di responsabilità degli amministratori e quelle di solidarietà. Il territorio, cosi ricucito, diventa il livello in cui è possibile definire una strategia di sviluppo sostenibile, in grado di riflettere gli effettivi bisogni e le opportunità specifiche del territorio.

Bari viene cosi abilitata fare sistema per realizzare l’Agenda 2020 a livello:

1) regionale: diventata Città Metropolitana europea perché Policentrica ed Ammagliata può realizzare la territorializzazione pugliese dello sviluppo sostenibile, saldando la Puglia Metropolitana alla Puglia non Metropolitana;

2) nazionale: facendo squadra con la Città Metropolitana di Torino perla comune impostazione sulla sostenibilità dei rispettivi piani strategici, può fornire un indirizzo alle altre Città metropolitane per assumere il ruolo di Motori dello sviluppo sostenibile;

3) europeo: ne deriva un progetto di attuazione dell’obiettivo n.9 dell’Agenda Urbana europea, uso sostenibile del territorio, da presentare alla commissione permanente del Parlamento (ENVI), competente in materia di sviluppo sostenibile del territorio.

Questo risultato non è a carico del bilancio dello Stato ma dei fondi PNRR e si realizza con l’eliminazione dei colli di bottiglia della vecchia normativa, ricorrendo ad obiettivi di natura quantitativa, verificabili sulla base di riscontri obiettivi.

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