Sabato 06 Settembre 2025 | 23:36

Difesa dell’ambiente: ormai i privati «battono» il pubblico

 
Andrea Camaiora

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Andrea Camaiora

Difesa dell’ambiente: ormai i privati «battono» il pubblico

Nel 2023, la percentuale di raccolta differenziata a Napoli e Bari si è assestata intorno al 40%. Milano è al 63%, così come Bologna

Martedì 10 Dicembre 2024, 12:38

Nel 2023, la percentuale di raccolta differenziata a Napoli e Bari si è assestata intorno al 40%. Milano è al 63%, così come Bologna. Verona è al 54% come Torino, Firenze al 55%, Genova al 52%, Roma al 47%. Le due principali città del sud sono fortemente distanziate dalle principali città del centro-nord. C’è un forte ritardo - ad esempio nel caso di Bari - a estendere e migliorare il servizio di raccolta porta a porta. Insomma, l’impegno per l’ambiente è più rivolto alle chiacchiere che al fare.

Una responsabilità che chiama in causa i Comuni, nonostante anche gli sforzi messi in campo dall’associazione Comuni (Anci) a sensibilizzare i sindaci. Ma qui il punto da cogliere è piuttosto un altro. I privati battono lo Stato nella difesa dell’ambiente. Le aziende, anche per la loro fisiologica tensione a migliorare le prestazioni, battono le famiglie.

L’Italia è all’avanguardia nel riciclo degli imballaggi. Confindustria Cisambiente ha reso noti dati inequivocabili. L’industria del riciclo italiana continua a crescere, confermandosi un’eccellenza a livello europeo. Infatti, se la quota di rifiuto recuperato come materia, in Europa, si attesta sulla media del 58%, in Italia tale percentuale sale al 72%: gli esempi virtuosi vanno dagli imballaggi, ai rottami, passando per l’organico da raccolta differenziata. Colpisce il dato dei materiali provenienti da riciclo che l’Italia ha esportato nel 2021 oltre i confini EU27, pari a 2.3 milioni di tonnellate.

Per contro, c’è da registrare con un certo sconforto come, anche da parte di attivisti nel campo ambientale, vi sia mancanza di consapevolezza dello sforzo quotidiano, continuo, delle aziende a investire ingenti capitali sull’ambiente. La sostenibilità oggi è l’imperativo di tutti gli imprenditori moderni, al passo con i tempi e desiderosi di restare competitivi o di migliorare la propria competitività sul mercato.

La Puglia ha imprese e imprenditori che hanno qualcosa da insegnare all’Italia nel trattamento dei rifiuti ma, al contempo, è drammaticamente indietro nel loro trattamento e smaltimento. La politica resta attaccata a vecchie logiche e si vede camminando per le strade di Bari e di altre città pugliesi.

Nel frattempo, mentre le Regioni e i Comuni dormono, per i privati L’Europa ha dato l’ennesima spinta verso il futuro con la Direttiva n. 2022/2464 sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD), impegnando un maggior numero di società a redigere bilanci di sostenibilità. Ciò induce una riflessione, di taglio comunicativo. La CSRD avrà importanti conseguenze, allargando notevolmente la platea delle imprese chiamate a redigere le dichiarazioni non finanziarie. Viene osservato meno che ciò produrrà inevitabilmente un effetto domino anche sulle imprese non toccate dalla direttiva.

Perché? Perché comunicare in maniera efficace e coerente gli ESG (Ambiente, Sociale e Governance) è oggi condizione imprescindibile se si vuole partecipare come protagonisti nell’arena finanziaria e commerciale globale.

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