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In Qatar la noia di un mondiale senza gli azzurri

 
Fabrizio Nitti

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Fabrizio Nitti

In Qatar la noia di un mondiale senza gli azzurri

Il Mondiale più contestato della storia calcistica lascia misteri alle spalle e domande sparse a galleggiare fra il presente e il futuro

Mercoledì 16 Novembre 2022, 13:34

Un’incognita. Il Mondiale più contestato della storia calcistica lascia misteri alle spalle e domande sparse a galleggiare fra il presente e il futuro. Di certo varierà le usanze del popolo pallonaro italiano, abituato a trascorrere giorni, settimane e mesi a discutere di scudetto, retrocessioni, arbitri, Var e calci di rigore. Ogni giorno santificato alla squadra del cuore.

La verità è che senza l’Italia malamente uscita per colpa della Macedonia, a queste latitudini sarà semplicemente una lunga attesa, aspettando il ritorno della Serie A. Il Mondiale sembra un’entità lontanissima, mal digerita anche, perché in fondo sottrae un patrimonio, quello calcistico, del quale tutti si sentono un po’ proprietari. Il vuoto cosmico e una domanda. Cosa faranno dal 20 novembre al 4 gennaio gli italiani senza il gioco più bello del mondo? Che fine faranno i milioni di allenatori che ululano dagli spalti, dai divani di casa? Diciamolo, senza la Serie A molti si sentiranno un po’ più poveri. E non basteranno film e serie su Netflix a colmare l’assenza, a surrogare l’emozione di un gol. Sarà, però, anche un Mondiale più interessante sotto l’aspetto dello spettacolo. Non più giocatori «spompati», spremuti dai rispettivi campionato. Ma gente in palla, nel pieno della condizione.

Mai una sosta così lunga. Mai una sosta in grado di seminare una serie di quesiti tecnici. Il primo posto del Napoli, intanto. È davero la squadra più forte del campionato? I numeri dicono senza mezzi termini che, sì, quella di Spalletti è la squadra migliore. Il tecnico toscano ha puntato tutto su una super partenza nel tantativo di «anestetizzare», poi, i problemi inevitabili che deriveranno dal Mondiale, sempre logorante e pieno di trappole. Potrebbe essere la formula giusta. Il vantaggio in classifica è cospicuo, ma dal 4 gennaio inizierà un nuovo campionato. Al quale si re-iscriveranno tutte le grandi ora in difficoltà e lontane dalla vetta. E sarà battaglia. Ad armi impari, forse. Da una parte i calciatori di ritorno dal Qatar: allenati, abituati alla partita, ai ritmi di gioco; dall’altra «quelli» che il Qatar lo hanno visto in televisione, quelli che avranno perso il ritmo, che si saranno allenati, sì, ma la partita è un’altra cosa, una storia diversa.

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