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Bari patria di videogiochi educativi; «Qui un hub di grande importanza»

 
Rita Schena

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Rita Schena

Bari patria di videogiochi educativi; «Qui un hub di grande importanza»

Tra Ecowarriors e Scacciarischi i videogiochi di Fabio Belsanti, fondatore della società AgeofGames hanno una inequivocabile base educativa

Giovedì 22 Dicembre 2022, 13:40

BARI - Tra Ecowarriors e Scacciarischi i videogiochi di Fabio Belsanti, fondatore della società AgeofGames hanno una inequivocabile base educativa. Tanto che i loro software interattivi hanno innumerevoli collaborazioni con partner pubblici che puntano sullo strumento ludico come modo di insegnamento alternativo. Recentemente proprio Scacciarischi è stato presentato per il quinto anno consecutivo per un’ampia campagna di sensibilizzazione rivolta a bambini e adolescenti sui temi della sicurezza e della prevenzione organizzata da Inail Puglia, assessorato alla promozione della salute della Regione Puglia, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.

«Abbiamo iniziato venti anni fa con 500mila lire e 5 computer – racconta sorridendo Belsanti –. Per noi una fattura era la pozione magica della strega. Oggi siamo una società barese molto apprezzata nel mercato degli sviluppatori di videogiochi». Belsanti, dopo una laurea in Storia a Siena, è tornato a Bari da dove ha avviato prima la sua start up e ora la sua società. «Realizziamo una nuova generazione di videogiochi di pubblica utilità e con Scacciarischi abbiamo ottenuto importanti risultati e riconoscimenti tra cui, di recente, una pubblicazione internazionale che analizza e mostra, scientificamente, l'efficacia educativa dei nostri super-eroi. I videogames, se sviluppati senza l'obiettivo solo di catturare l'attenzione, con messaggi troppo aggressivi, ed esclusivamente nell'ottica del profitto, sono un potente strumento di comunicazione, una fonte primaria di conoscenza e progresso individuale e collettivo».

AgeofGames è una impresa intrisa di pugliesità e baresità. «Questo territorio ha enormi margini di crescita nell'ambito dei videogiochi e sviluppo software – spiega Belsanti -. Devo dire che quando abbiamo iniziato a muovere i primi pazzi nel settore, in tanti (specie italiani) ci guardavano con scetticismo. C'è molta prevenzione nei confronti di una impresa innovativa meridionale. Un preconcetto tutto italiano, mentre nel nord Europa abbiamo linee di credito ben più ampie. Ora però che la Puglia e Bari stanno avendo questa rinascita turistica, la ricaduta in termini di riconoscibilità è molto forte. Qui un hub internazionale per gli sviluppatori di software sarebbe il luogo ideale. Quando organizziamo le nostre tavole rotonde in inverno, i colleghi esteri impazziscono a vedere come è bello il nostro periodo invernale. Credono di essere in una perenne primavera. L'informatica non ha confino fisici, lavorare da Bari non è un limite, anzi. Abbiamo collaborazioni con tutto il mondo. Mi piace pensare che con i nostri videogiochi costruiamo ponti dove viaggiano la cultura e la storia pugliese, la nostra vera ricchezza».

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