L'abbraccio più lungo della vita
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Il racconto
Giovanna Politi
16 Dicembre 2020
«Ciao angelica, oggi pomeriggio non voglio inviarti un wa, né farti una video chiamata… Oggi ho deciso di scriverti una mail per dirti ciò che sento.
Sai a cosa stavo pensando? A quanto fosse bello vedersi, essere vicini… Eppure quando potevamo esserlo lo davamo per scontato e forse a volte non eravamo nemmeno tanto felici come avrebbero dovuto essere due innamorati! Cosa darei adesso per poterti incontrare, per poterti abbracciare, per correre da te e baciarti a perdifiato sulle scale della scuola prima del suono della campanella! Mi venderei l’anima per vedere anche solo da lontano il tuo sorriso senza mascherina! Angelica, le restrizioni di questo periodo mi stanno togliendo il respiro, il nostro amore appena cominciato, non meritava questo distacco forzato. Mi manca tutto di te, mi manca l’odore dei tuoi capelli, mi mancano le tue smorfie per farmi capire che volevi un complimento, mi mancano le tue mani nelle mie mentre ti racconto dei problemi a scuola o con i miei, mi mancano le nostre uscite con gli amici, le corse in scooter per andare a giocare a tennis, anche se poi mi batti sempre e ci rimango male!
Mannaggia a sto virus, ci sta rubando spazio e tempo alla vita, quest’anno praticamente, non lo abbiamo quasi vissuto e a 16 anni un anno è importante, prezioso non credi? Se a uno gli saltano i 34 anni e passa ai 35 mica è la stessa cosa che saltare i 16 per i 17. Chi ce li restituisce? Chi ci ridarà quelle emozioni nuove, forti e intensissime che stavamo iniziando a provare? Siamo in pausa e adesso mi sono scocciato. Ti voglio!
Gli adulti ci criticano se ci assembriamo, se ci cerchiamo, se a volte irresponsabilmente abbassiamo la mascherina per baciarci al volo e magari poi andiamo a pranzare dai nonni… è vero, sbagliamo, ma sono stati giovani anche loro o sbaglio? Un po’ di clemenza ce la devono concedere!
E io, ti manco?
Pensa che a me manca anche la scuola, che in altri tempi avrei fatto salti di gioia per saltarla… e ora invece? Mi manca pure la cattiveria della prof di matematica che pare che in DAD si sia ammansita perdendo il suo perché.
Mi mancano le serate a cazzeggiare al Convitto Palmieri, le risate con Lorenzo e Francesco che mi prendono in giro perché mi sono innamorato di te! Voglio vederli loro quando incontreranno una come te, se continueranno tanto a farsi i duri!
Perché io mi sono innamorato di te, lo sai vero?
Angelica queste cose io volevo scrivertele e non dirtele, che poi ogni tanto così, se ne avrai voglia potrai rileggerle. Se vuoi, rispondimi.
Giorgio
«Ciao Giorgio, che bella sorpresa! Non ho mai ricevuto una mail del genere, lo sai? Mi ha fatto un casino di piacere… che tipo che sei! Lo dicevo io a Beatrice e a Luna che mi ero scelta il migliore! Però adesso non ti montare la testa eh… Condivido tutto quello che hai scritto e mi associo alle sensazioni di vuoto, di mancanza, di solitudine che stiamo attraversando in questo momento. Almeno tu in famiglia godi di un clima sereno! Io invece, come ben sai, ho i miei che prima del virus stavano per separarsi, per cui ti lascio immaginare cosa stia potendo creare questa convivenza forzata in cui tutto è solo rimandato. Tutto in pausa, come dici tu!
Il fatto di non poter uscire liberamente, la scuola, gli amici… mi manca tutto, e tu più di tutto! Con te mi pareva che finalmente per me ci fosse un po’ di gioia, sono anni che non sento altro che urla e improperi tra persone che dovrebbero amarsi! Tu invece, con la tua dolcezza mi hai dato la speranza di credere ancora che l’amore possa essere anche una cosa bella, un sentimento che faccia sorridere.
Questo mostro invisibile ci sta togliendo tantissimo, è vero, però sai, ho deciso comunque di non lamentarmi… quanto meno noi siamo in salute, i nostri cari lo sono, se penso alle tantissime persone che invece hanno dovuto, oltre all’isolamento, affrontare la morte e anche a distanza, delle persone che amavano, resto immobile e senza parole!
Ginevra ha perso la nonna per esempio e non ha potuto esserle vicino nemmeno gli ultimi momenti in ospedale, non ha potuto stringerle le mani, ringraziarla per tutto l’amore. Io sarei impazzita se fosse successo a me, sai quanto sia legata a tutti e quattro i miei adorati nonni!
Scusami Giorgio, ma in questo momento non riesco ad essere egoista più di tanto, mi guardo intorno e non riesco a pensare solo ai miei desideri quando al mondo sono negate cose di vitale importanza.
Il papà di Luigi ha perso il lavoro ed è disperato, Luigi non riesce più a dormire la notte perché è preoccupato per come potrà cavarsela la sua famiglia… come faccio a pensare solo a me?
Comunque non vedo l’ora che si possa tornare ad essere liberi ovvio, perché in questo momento soltanto ho capito la vera importanza del dono della libertà, non vedo l’ora di raggiungerti quando mi pare, di baciarti ovunque senza paura, non vedo l’ora d’incontrare le amiche, di viverle e non dietro uno schermo, non vedo l’ora di tornare a scuola, di tremare per le interrogazioni in presenza, di tornare a parlare di feste, regali, vestiti… Non l’ora di essere me stessa, una ragazza di 16 anni. Anche se soffrirò moltissimo e già al pensiero lo faccio, non vedo l’ora anche che i miei possano entrambi ritrovare la loro serenità stando lontani, perché da vicini è una guerra quotidiana che non regge più nessuno di noi.
Ma io ti penso, sai? La sera ascolto Ultimo e ti penso… riascolto mille volte Farfalla bianca e mi ricordo di quella volta che me la dedicasti dopo avermi messo le mani sugli occhi sopraggiungendomi alle spalle mentre ero seduta sul sellone dello scooter ad aspettarti. Mi manchi Giorgio, mi manca tutto di te. Non dubitare mai.
Angelica
“Angelica, tu mi lasci senza parole e sai perché? Sei la ragazza più altruista che io conosca e questa è una cosa che adoro di te! Non sei banale come molte tue amiche, tu pensi agli altri e non riesci ad essere felice se non vedi l’armonia intorno, sei unica! Starti vicino è la cosa più bella che mi sia capitata e anche se adesso non posso viverti come vorrei, so che un giorno, spero non troppo lontano, potrò tornare a farlo e allora sarà bellissimo, lo immagino già!
Essere vicini, raccontarsi, sentire il respiro dell’altro, sono cose di una bellezza unica il cui valore mi è chiaro solo ora, prima, come ti dicevo, davo per scontato il poterlo fare e non ne godevo per come avrei potuto.
Ma appena sarà tutto finito, io voglio vederti ogni giorno, il più possibile, voglio abbracciarti da toglierti il respiro, voglio condividere tantissime cose con te e voglio starti vicino per aiutarti ad affrontare la separazione dei tuoi genitori. Non dubitare Angelica, io ci sarò. Sempre.
Giorgio
“Le tue parole riescono a farmi sentire tutto il calore della vicinanza anche da lontano. Si può essere vicini e lontani e come ben vedi, lontani e vicinissimi se ci si vuole bene davvero. Non sei solo, non mi sento sola. Forse oggi, per come abbiamo compreso i valori della vita non più scontati, siamo più vicini che mai.
Angelica
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