Sotto l’occhio sinistro, un grande ematoma violaceo, il segno lasciato dal pugno ricevuto in pieno volto qualche giorno fa. Un’aggressione, costatagli la frattura delle ossa nasali e venti giorni di prognosi, che secondo Antonio Ciocia, dipendente amministrativo del distretto socio-sanitario 3 di Bitonto, poteva essere evitata. A colpirlo, infatti, non sarebbe stato un utente impazzito, ma un medico in servizio nella sua stessa struttura, con cui da tempo i rapporti sarebbero tesi.
Le ruggini risalirebbero infatti già a oltre dieci anni fa, quando Ciocia ricopriva il ruolo di capo di gabinetto dell’allora direttore generale. E l’inimicizia con il medico aggressore si sarebbe ravvivata, quando, poco prima del lockdown, sarebbero diventati colleghi nell’ex ospedale di Bitonto.
«Sin dal 2021, oltre ad aver fatto un esposto al Commissariato di Polizia, segnalo alla direzione Asl di essere vittima di offese e minacce continue, tanto da temere per la mia incolumità. Ma non sono stati presi provvedimenti» racconta il 64enne...
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