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Il Bari cerca gol degli attaccanti: Bonfanti, Favilli, Lasagna e Novakovich per fare la differenza in volata

 
davide lattanzi

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davide lattanzi

Il Bari cerca gol degli attaccanti: Bonfanti, Favilli, Lasagna e Novakovich per fare la differenza in volata

Al Bari servono gol per prendersi una qualificazione ai playoff resa più complicata da un calendario a tappe forzate e stravolto dal rinvio sancito nel giorno di Pasquetta

Giovedì 24 Aprile 2025, 12:50

BARI - Ora più che mai c’è bisogno di loro. Al Bari servono gol per prendersi una qualificazione ai playoff resa più complicata da un calendario a tappe forzate e stravolto dal rinvio sancito nel giorno di Pasquetta. Si riparte dalle 38 reti che rendono la prima linea biancorossa la meno prolifica tra le formazioni in lotta per gli spareggi promozione. Ma si ricomincia anche dai cinque gol realizzati negli ultimi 180’ che potrebbero rappresentare l’inversione di tendenza tanto auspicata.

Le punte dei Galletti sono attardate in classifica marcatori e rischiano di non raggiungere la doppia cifra. Eppure, hanno ancora a disposizione cinque giornate per dare un senso forte alla loro stagione, magari per centrare bersagli che non sposteranno molto l’asse della quantità, ma potrebbero innalzare esponenzialmente quella del peso specifico. E magari aiutare a scrivere un futuro diverso per ognuno di loro. Già, perché Kevin Lasagna, Andrija Novakovich, Andrea Favilli e Nicholas Bonfanti sono al Bari soltanto in prestito. Ognuno di loro, dopo tanto girovagare, magari vorrebbe mettere radici nella città di San Nicola. E allo stesso modo, la società di Strada Torrebella dovrà pur valutare il da farsi onde non dover completamente ricostruire di nuovo il reparto avanzato. Ecco le loro storie all’interno di una stagione tra alti e bassi. Ma forse il bello deve ancora venire.

IL VALORE AGGIUNTO Curriculum alla mano, non c’è dubbio che Kevin Lasagna resti l’uomo più in grado di garantire il salto di qualità. Otto campionati di serie A alle spalle, sette presenze in Nazionale, un «motore» che, malgrado i 32 anni, continua a viaggiare ad una velocità nettamente superiore a quella della cadetteria.

Sono soltanto sei i gol messi a segno in 29 presenze, ma almeno i suoi guizzi si sono rivelati puntualmente utili ai fini del risultato: ha colpito il Sassuolo all’andata e al ritorno propiziando i due pareggi con gli emiliani già sbarcati in A, quindi ha contribuito alle vittorie all’andata con Salernitana e Cittadella, nonché ai pareggi al ritorno con Cremonese e Catanzaro, per un bottino totale di dieci punti portati alla causa. Aveva bisogno di rimettersi in sesto dopo l’infelice parentesi in Turchia: nel complesso, ha trovato una soddisfacente continuità con 1.861’ in campo e solo tre gare saltate per un infortunio a cavallo tra gennaio e febbraio. Lo scatto è ancora micidiale, continui sono gli attacchi alla profondità che sfiancano le difese avversarie e probabilmente lo privano della necessaria lucidità sotto porta: un po’ troppe le opportunità divorate (tra cui anche un rigore fallito all’andata con la Sampdoria) al punto da causare persino qualche fischio da parte dei tifosi. Tuttavia, nel gioco di Moreno Longo resta una pedina chiave: difficilmente il tecnico torinese farà a meno di lui, soprattutto nell’assetto con una sola punta di ruolo abbinata ad un fantasista. L’attaccante mantovano è in prestito dal Verona (a cui è legato fino al 2026): l’obbligo di riscatto è previsto soltanto in caso di promozione, così come pesa l’ingaggio che sfiora il milione. Eppure, con uno sforzo reciproco, la sua storia barese potrebbe anche proseguire.

IN CERCA DI RILANCIO In ordine di impiego, Andrija Novakovich è secondo tra le punte dei Galletti: 25 gettoni accumulati, 1.098’ in campo. Deficitario, però, il conto dei gol: appena tre (a cui si aggiungono due assist vincenti), tutti troppo lontani nel tempo. E’ andato a bersaglio a Modena (ma è arrivata una sconfitta per 2-1), quindi in occasione del pari interno con la Reggiana e del blitz a Salerno che rappresenta la sua ultima gioia, datata 10 novembre. Sono addirittura venti gli incontri all’asciutto: da fine dicembre (dalla sconfitta con il Sudtirol) ha perso la maglia da titolare, quindi a gennaio ha rimediato la lesione al legamento collaterale che lo ha costretto ai box per sei turni. Al rientro non è parso brillante, al punto da trascorrere le ultime due giornate in panchina. Eppure, l’americano ha caratteristiche che possono rivelarsi molto utili. Alla fisicità dei suoi 192 cm, abbina un buon dinamismo, nonché la propensione a lotta e sacrificio. A 28 anni, è ancora nel pieno della carriera: in prestito dal Venezia (il vincolo con i veneti si esaurirà nel 2026), il riscatto obbligatorio scatterebbe anche per lui solo in caso di sbarco in A. Tuttavia, per parametri economici, rientra nei budget pugliesi: la sua permanenza non è impossibile. A patto di dare un segnale concreto in questo rush finale.

IL BOMBER DI CRISTALLO Le qualità di Andrea Favilli sono sempre state indiscutibili. Non è proprio un caso che il centravanti pisano vanti la migliore media realizzativa in proporzione a presenze e minutaggio: quattro i gol in 18 gettoni spalmati su appena 571’. Le sue marcature, peraltro, sono state sempre foriere di punti. Ha griffato le due vittorie con il Frosinone (all’andata e al ritorno), nonché i pareggi a Cesena e Catanzaro, portando in cassa ben otto punti. Scuola Juventus, convocato puntualmente nelle nazionali giovanili dall’Under 18 all’Under 21, la sua ascesa è stata frenata soltanto da intoppi fisici troppo frequenti. Sono sette gli impegni saltati nell’attuale stagione a causa degli infortuni, mentre in altre cinque circostanze è rimasto in panchina. Soltanto sei, invece, sono i match disputati da titolare. Eppure, per fiuto, tecnica individuale e varietà di colpi, sarebbe il bomber perfetto. Se trovasse continuità, potrebbe rivelarsi l’arma letale alla caccia di un sogno e, insieme, un’occasione unica di mercato: è in prestito dal Genoa da cui si svincolerà il 30 giugno. Il Bari potrebbe tesserarlo a parametro zero, ma per agire è imprescindibile dimostrare quell’integrità che sovente gli è mancata.

FUTURO DA ACCIUFFARE Lo scorso 28 marzo Nicholas Bonfanti ha compiuto 23 anni, ma è già al quarto campionato di B. Altro talentino, il ragazzo cresciuto nell’Inter, poi transitato da Modena e Pisa, nonché dalle nazionali azzurre (dall’Under 17 all’Under 20), proprio con i toscani aveva cominciato la stagione a razzo con quattro reti nelle prime cinque giornate. Gradualmente, però, ha perso quota, scendendo nelle gerarchie di Filippo Inzaghi.

A gennaio, la scelta forte di rinunciare a lottare per la promozione diretta pur di tornare protagonista. Bari gli ha restituito la continuità che cercava: 11 presenze di fila, 531’ in campo, titolare in ben otto occasioni, sebbene negli ultimi due match sia partito dalla panchina, sacrificato dallo schieramento con una sola punta nella formazione iniziale. Tuttavia, il gol a referto è soltanto uno, siglato contro il Frosinone lo scorso 2 febbraio: da nove turni è a digiuno. Il giovanotto bergamasco è forse il più completo nella batteria di attaccanti biancorossi: centravanti per vocazione, possiede la giusta furbizia in area, ma al contempo lavora per la squadra e attacca la profondità. L’impressione è che possa esplodere fragorosamente, a patto di uscire subito dal limbo dell’eterna promessa.

È in prestito secco dal Pisa a cui è legato fino al 2027. Ma se scattasse l’incastro giusto, sarebbe da prendere senza indugio, data la carenza di punte così giovani sul mercato. Un finale in crescendo magari potrebbe spingere il Bari ad investire su di lui e donargli quella fiducia che altrove non ha mai ricevuto a piene mani. E che può fare la differenza.

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