Domenica 07 Settembre 2025 | 23:28

Bari, occhio alle trappole: la Carrarese merita rispetto, Longo prova ad accelerare

 
Antonello Raimondo

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Antonello Raimondo

Bari, occhio alle trappole: la Carrarese merita rispetto, Longo prova ad accelerare

Equilibrio, mentalità e concretezza vengono prima dei singoli

Domenica 30 Marzo 2025, 12:06

BARI - La serie B? Il mondo dell’imprevedibile. Zero certezze, tutto sempre in ballo. E per chi è chiamato a commentare... il rischio di sonore figuracce. Prendete il cammino del Frosinone? A fine febbraio sembrava «morto». Terzo cambio in panchina, clamoroso per un direttore sportivo con la storia di Guido Angelozzi che, a gennaio, aveva disperatamente cercato di ricostruire un gruppo annientato da sfortuna, infortuni e anche un bel pizzico di confusione. Oggi io ciociari sono fuori dalla zona playout grazie alla quarta vittoria di fila. E, con la rosa che si ritrovano, non sarebbe folle immaginarli tra un mese a sgomitare per l’ottavo posto. Un delirio, insomma.

Il Bari non ha mai vissuto momenti complicati. Sempre, o quasi, in zona playoff. Troppi pareggi, certo. Ma questo è un altro discorso. Ecco, ora viene il bello. Una squadra a cui si chiede di coltivare il verbo dell’ambizione ha il dovere di cambiare passo. Non importa come. Non è più nemmeno tempo di «sofismi» sul gioco. Concretezza, cinismo, mentalità, equilibrio: si vince così, il resto sono chiacchiere. Longo lo sa e fa bene a non curarsi di quello che si dice sul suo modo di pensare calcio. È lui il comandante ed è a lui che si chiederà conto, a fine anno, del rendimento della squadra. Di fronte ai risultati cosa volete che importi parlare di sistemi di gioco e baricentro più o meno alto? Chi vince ha ragione, gli altri con le pive nel sacco.

A Carrara, oggi pomeriggio, partita scivolosa. E, soprattutto, scivoloso l’avversario. Come, d’altronde, il Bari ha già avuto modo di constatare nella partita di andata (0-0 al «San Nicola»). Squadra organizzata, quella di Calabro (sta lavorando benissimo in Toscana confermando quanto di buono aveva mostrato in Puglia, a Francavilla). Sull’onda lunga di un campionato vinto e di una mentalità costruita senza particolari assilli. La Carrarese punta alla salvezza e sa bene che il traguardo è ancorfa lontano nonostante l’ottimo risultato numerico fin qui meritato (33 punti). Mai come quest’anno in fondo alla classifica c’è bagarre. Solo il Cosenza sembra, oggettivamente, in disarmo. Le altre, no. E vantano organici tutt’altro che mediocri. La Sampdoria, l’esempio più limpido.

Una punta e un trequartista, due attaccanti puri, due fantasisti alle spalle del centravanti. La cosa più importante resta l’atteggiamento. E la capacità di produrre pericolosità. Certo, quando porti un uomo al tiro msarebbe meglio se fosse uno che ha confidenza con la porta o che dia del «tu» al pallone. Però la storia dice anche altro. Anche i gol dei difensori spaccano le partite (Simic ci sta provando con una cerrta continuità, Mantovani è sempre lì pronto a colpire, a Dorval non si poteva continuare a chiedere gli straordinari dopo i quattro gol segnati nella prima parte di stagione). Falletti, Pereiro, Bellomo, Favilli, Bonfanti, Novakovich, Lasagna. Scelga Longo, ci mancherebbe. A patto che questo Bari trovi la strada giusta per regalarsi un finale di stagione a testa alta. I playoff, già. Ma non solo. Conta come ci si arriva. E con quali argomenti da mettere sul tavolo. Siamo tutti qui. A guardare. E a sperare.

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