LECCE - Con il Lecce, Gigi Piangerelli ha centrato tre volte la permanenza in serie A. Nel 1999/2000 e nel 2000/2001, con Alberto Cavasin in panchina, nel 2003/2004, con Delio Rossi a dirigere il team. Con il club salentino ha conquistato anche due promozioni dalla B (nel 1998/1999, con Nedo Sonetti alla guida della squadra, e nel 2002/2003, con Rossi allenatore), subendo due retrocessioni (nel 1997/1998, con Cesare Prandelli, Angelo Pereni e Sonetti alternatisi sulla «tolda» di comando, e nel 2001/2002, stagione iniziata con Cavasin e terminata con Rossi). L’ex centrocampista, che in maglia giallorossa ha indossato la fascia di capitano ed ha collezionato 127 presenze e 2 reti in A, 63 e 3 gol in B, 22 e 2 centri in Coppa Italia, conosce quindi bene le dinamiche che vive una formazione che lotta per la salvezza, quando il campionato giunge alla volata finale.
«Nelle ultime nove gare, al Lecce serviranno entusiasmo e lucidità - dice Piangerelli, che da alcuni anni è il responsabile dell’attività di base del Bologna e che è amatissimo dai tifosi salentini - La squadra guidata da Giampaolo sarà alle prese con un calendario tutt’altro che facile, ma dovrà trovare il modo di ottenere i punti che ancora le mancano per mettersi al sicuro, facendo valere le tre lunghezze di margine che in questo momento vanta rispetto alla terz’ultima. Peccato per le sconfitte rimediate al “Via del Mare” contro Udinese e Milan. La prima maturata a causa di un rigore che proprio non c’era e la seconda con Baschirotto e compagni in vantaggio per 2-0. Sarebbero bastati due pareggi in questi match per essere un po’ più tranquilli».
Quando può, l’ex centrocampista vede le gare del Lecce in televisione: «Tutto dipende dai miei impegni con il Bologna. Negli ultimi turni ho seguito proprio la sfida con il Milan ed i giallorossi mi sono piaciuti parecchio sino al momento dello sfortunato autogol di Gallo. Poi si sono smarriti ed i rossoneri ne hanno approfittato». In coda, Piangerelli ritiene che sarà ancora bagarre per diverse settimane, probabilmente sino agli ultimi 90’: «Il Monza ha un ritardo troppo netto per avere concrete probabilità di risalire la china, ma è doveroso che ci creda finché non sarà condannato dall’aritmetica. La maggior parte delle chance del Venezia dipenderanno dalle prossime due uscite. Se dovessero perdere contro noi del Bologna ed a Lecce, per i lagunari la strada si farebbe ancor più in salita. Ma in questo momento sono vivi e battagliano con gagliardia. Poi c’è l’Empoli, che da metà dicembre ad oggi ha raccolto poco, Lecce e Parma, il cui calendario è complicato, ed il Cagliari. Como e Verona non possono ritenersi al sicuro, ma hanno un vantaggio che potrebbe fungere da trampolino di lancio. L’undici allenato da Giampaolo dovrà provare a raggranellare punti contro tutti i rivali, senza stare a pensare chi ha di fronte. Bisogna dare il massimo. Capita che anche le compagini meglio attrezzate stecchino. Bisogna farsi trovare pronti ad approfittarne quando accade».
L’ex capitano del complesso salentino indica un incontro-chiave: «Lo è senza alcun dubbio quello con il Venezia perché imponendosi allontanerebbero una diretta rivale e farebbero un passo in avanti significativo. Tra l’altro, la partita è in programma al “Via del Mare” e la spinta derivante dal calore dei tifosi ha una valenza di tutto rispetto, moltiplicando le energie fisiche e mentali dei calciatori giallorossi. I lagunari, però, a loro volta, vedranno nella medesima gara l’occasione per accrescere le proprie speranze. Insomma, è facile prevedere un match delicatissimo, ma da qui alla fine lo saranno tutti. Per chi punta alle prime posizioni come per chi vuole restare in A».
Alla ripresa del torneo dopo la pausa, sabato prossimo, il Lecce riceverà la Roma, che con Claudio Ranieri sta marciando a mille: «Quella capitolina è una squadra molto bene attrezzata. L’anomalia è stata la prima parte dell’annata agonistica costellata da risultati negativi. Ripeto, però, che negli ultimi turni, tutte le formazioni dovranno andare in campo senza farsi condizionare da chi si ha di fronte. La maggior parte degli schieramenti hanno un traguardo da raggiungere e quindi nessuno mollerà di un centimetro. Vale anche per i giallorossi, che possono contare su un buon collettivo, che ha nel centravanti Krstovic un elemento prezioso per scardinare le difese rivali. Bisognerà tenere lontana la paura e dimostrare tanto coraggio. Da ex, spero proprio che i salentini si salvino».