LECCE - «Il Lecce è una squadra». Un passaggio, semplice ma piuttosto emblematico, della conferenza stampa di Marco Giampaolo a margine di Lecce-Bologna, che rende bene l’idea della dimensione acquisita dalla squadra giallorossa in questa serie A. Il pareggio ottenuto nell’ultimo turno di campionato è stato accolto di buon grado, perché è stato utile a dare continuità di risultati dopo il successo sul campo del Parma di due settimane fa. Il Lecce, nell’incontro casalingo con il Bologna, si è dimostrato una squadra ben messa in campo, con chiare idee di gioco, capace di seguire principi di calcio piuttosto evidenti agli occhi di chi osserva.
Per questo motivo, Giampaolo ha rimarcato l’importanza di aver centrato la prestazione, perché è dalle prestazioni che passerà la salvezza. Questo Lecce cerca di ottenere risultati attraverso il gioco, anche tramite una proposta di calcio ambiziosa, con una costruzione dal basso che fa talvolta palpitare il pubblico del «Via del Mare» ma che viene incitata a gran voce dal suo tecnico. La crescita, d’altronde, passa anche da qui, dal coraggio di provare le giocate. Il pareggio maturato contro il Bologna ha celato tanti aspetti positivi, dallo spirito di squadra alla determinazione dimostrata nell’arco dei novanta minuti. È mancato soltanto il gol, nonostante un paio di clamorose occasioni da gol nel primo frangente di gara. Ecco, i margini di crescita passano anche da qui, ovvero nel saper capitalizzare al meglio le occasioni che capitano a tiro.
Un altro aspetto positivo è quello legato alla fase difensiva. Le otto reti incassate nelle due sfide contro Inter e Cagliari avevano acceso un pesante campanello d’allarme sulla tenuta della difesa, ma nelle successive due sfide contro Parma e Bologna il Lecce ha dato ottime risposte sul campo. Negli ultimi 180’, infatti, i giallorossi hanno incassato un solo gol, peraltro su calcio di rigore, concedendo il minimo sindacale agli avversari. Ma la notizia migliore in assoluto per Giampaolo riguarda il recupero di tutti gli elementi della rosa dagli infortuni che hanno colpito la squadra negli ultimi mesi. Ad eccezione del solo Marchwinski, che ha finito anzitempo la stagione per la rottura del legamento crociato, il tecnico sta lavorando con il gruppo al completo, forte del recupero di alcuni elementi potenzialmente titolari. È il caso di Gaspar, che sta proseguendo nel recupero e che punta a riprendere il suo posto al centro della retroguardia, laddove Jean sta comunque dando riscontri molto positivi. Contro il Bologna, inoltre, si è rivisto in campo Berisha, un tuttofare di centrocampo che può dare ancor più qualità alla linea mediana. Il centrocampista albanese, prima dell’infortunio, è stato schierato da Giampaolo nel ruolo di regista, mentre nell’ultima uscita di campionato è stato gettato nella mischia da trequartista. Un’indicazione interessante, poiché potrebbe essere riproposto in quella zona del campo anche nelle prossime uscite. Per farlo, tuttavia, dovrà vincere la concorrenza di Helgason, un altro giocatore rivitalizzato dalla cura Giampaolo.
Così, sulle ali di un entusiasmo certamente positivo, il Lecce si accinge a vivere una settimana che rappresenta uno snodo cruciale per il prosieguo del campionato. Domenica, infatti, i giallorossi faranno visita al Monza, fanalino di coda del campionato, praticamente all’ultima spiaggia nella lotta salvezza. Per i salentini è una sfida delicatissima: un risultato positivo darebbe uno slancio fondamentale nella lunga corsa per la permanenza in serie A, ma guai a sottovalutare i brianzoli, a caccia del colpo di coda per provare a rilanciarsi. Il popolo giallorosso sente l’importanza dell’appuntamento e ha già risposto con numeri da capogiro. Ieri mattina erano già stati venduti 2.418 biglietti sui 2.587 del settore ospiti, che si preannuncia gremito in ogni ordine di posto. Il Lecce chiama e i suoi tifosi rispondono: la spinta del pubblico, d’altronde, è un altro fattore che potrà rivelarsi decisivo in chiave salvezza.