BARI - Dallo Spezia alla Reggiana. Da una squadra cne frequenta i piani alti della classifica a un avversario abbastanza modesto, proprio come certificò la partita di andata al netto di un suicidio collettivo che pose le basi per la clamorosa rimonta emiliana, da 0-2 a 2-2. Sono queste, però, le partite che lasciano in eredità maggiori segnali. Conta più quando la pressione ce l’ha tu ed è l’avversario a poter contare su una certa «freschezza» mentale. Vedremo quanto la convincente vittoria sullo Spezia potrà costituire un ulteriore step nel percorso di crescita. Oggi servirà personalità, soprattutto. Capacità di gestire le varie fasi della partita con letture ispirate e, soprattutto, rapide.
Longo, cosa c’è da attendersi a Reggio Emilia?
«Con lo Spezia è stata un’ottima partita, che abbiamo disputato su livelli molto alti. Ho detto alla squadra che dobbiamo ambire di poterci esprimere su quel livello. Dobbiamo avere questa mentalità e voglia di poterci esprimere al massimo delle nostre potenzialità, è su questo aspetto che dobbiamo crescere, dando più continuità possibile».
Com’è messo il Bari guardando nell’infermeria?
«Tripaldelli e Favilli ancora ai box. Pensiamo di metterli dentro la prossima settimana. Matino non convocato per questioni di mercato, è in uscita. Per il resto sono tutti a disposizione».
Simic o Vicari, un ballottaggio che ha aperto un ricco dibattito.
«In difesa situazione chiara, ne abbiamo cinque che hanno dimostrato di essere molto affidabili e intercambiabili, tutti hanno dato risposte positive. Sceglieremo in base e a quello che vedrò durante la settimana e in base all’avversario e alla condizione».
Che idea si è fatto della Reggiana?
«Ha avuto un’evoluzione importante dopo la gara a Bari, è cresciuta tanto. Ci aspettiamo una squadra con un ottimo stato di forma, lo ha dimostrato nelle ultime gare. Sta bene, in salute, in fiducia, con calciatori che la portano ad essere tra le prime per dribbling. Ci obbligherà a fare una gara di corsa e sacrificio. Squadra difficilmente decifrabile sotto l’aspetto del gioco. Dovremo essere abili come loro a cambiare pelle durante la partita».
Il bilancio della prima parte della stagione.
«Felici del percorso. È stato importante, la squadra ha dimostrato di potersela giocare con tutte, con una propria identità e fisionomia. Questo è il dato migliore. Quello che c’è da migliorare è non aver avuto alcune volte il cinismo, la qualità, la mentalità e le scelte che avrebbero potuto darci qualche punto in più».
Capitolo mercato, quali profili sul taccuino biancorosso? Accetterebbe mai un calciatore con poca corsa?
«Se non corri devi fare la differenza quando hai la palla, devi determinare. Ma questi giocatori ce n’è sempre meno. Oggi non si può prescindere dall’essere un giocatore dinamico».
La sosta nasconde sempre insidie.
«Le soste non mi piacciono mai. Preferisco non interrompere mai il percorso. Le preferisco quando le cose vano male. Avrei preferito cavalcare la gara con lo Spezia, poteva essere una spinta in più. Dobbiamo farci trovare pronti, cercando di approcciare subito bene la gara».
Il Bari cerca anche rinforzi a centrocampo. Come valuta le alternative?
«Saco sta crescendo, va aspettato. Ha del potenziale, in allenamento ci fa vedere buone cose. Bellomo per me è un trequartista».
L’attacco e il mercato.
«Quello che possiamo dire è che un campionato atipico sotto l’aspetto dei numeri. Se pensiamo a Coda e Tutino, che tutti avremmo voluto, hanno fatto cinque gol. I nostri sono a quattro e tre. Oggi trovare attaccanti che possano spostare davvero gli equilibri è difficile. Il nostro mercato deve essere improntato su chi può darci una mano. Il direttore è stato chiaro, Brunori non si può prendere. Quei pochi che ci sono hanno costi elevati che non posiamo permetterci. Se mi chiedete dove si colloca il trequartista, si colloca al posto di Sgarbi».
Come migliorare il rendimento di Lasagna?
«La storia di Kevin parla per lui. Se avesse concretizzato tutte le occasioni avute in carriera non sarebbe a Bari. Ha trovato delle buone annate, ma non è mai stato cinico. Di lui sono estremamente contento, ci dà soluzioni, grande pericolosità. Sono sicuro che sul lungo i numeri ci daranno ragione, abbiamo fiducia in lui. Starà a noi metterlo nelle condizioni migliori. Ha fatto meglio quando stava da solo, che non in coppia. Sono molto contento di lui, ce lo teniamo stretto».
Nella rosa del Bari non mancano i trequartisti sul piano numerico. Qual è la sua priorità sul mercato?
«Ho chiesto di poter migliorare la qualità della squadra. Possiamo migliorare prendendo un attaccante che ci fa fare il salto di qualità o in modo diverso. Abbiamo Bellomo, Sibilli e Falletti, destri. Abbiamo Manzari che è un mancino. Pereiro? A Terni ha fatto 6-7 gol da trequartista, alla sua prima stagione di B. Pensiamo che possa alzare il livello. Ho chiesto rinforzi in tutti i reparti. Sono ambizioso. Se ci possiamo permettere di farlo. Sono soddisfatto di quanto fatto, ma non mi accontenterò mai, cercherò di alzare sempre l’asticella. Io non vendo fumo, quella economica è una componente. Per fare grandi cose ci vanno tante cose. Senza i soldi bisogna affidarsi alle idee e da questo punto di vista ho grande fiducia nei miei direttori».