FOGGIA - Calcio Foggia al bivio. Mentre si avvicina il gong per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C (il 4 giugno la scadenza), il club rossonero è sospeso tra l’ipotesi dell’approdo di una nuova proprietà al vertice della società (al momento l’eventualità meno accreditata) e la possibilità che il sodalizio dauno resti nelle mani dell’imprenditore barese Nicola Canonico, che venti giorni fa aveva manifestato in un comunicato la volontà di concludere la sua esperienza foggiana, cedere le sue quote a titolo gratuito e in ogni caso di non iscrivere la squadra alla Lega Pro 2024/25.
Respinte le prime proposte formulate da un paio di cordate (una locale e una non foggiana), ci sarebbero ancora delle interlocuzioni con il gruppo di imprenditori che fa riferimento ad Annino De Finis e Antonio Salandra, per provare ad arrivare ad un accordo, seppure fino a qualche giorno fa le parti erano molto distanti. In campo, in questa partita, c’è anche l’amministrazione comunale, con il ruolo di mediatore. La città è sulle spine e attende schiarite. Tifosi col fiato sospeso, preoccupati per le sorti della propria squadra del cuore. La Curva Nord ha affisso uno striscione all’esterno dello stadio, lungo viale Ofanto, chiedendo chiarezza alla sindaca Maria Aida Episcopo. «Capiamo che i tifosi vogliano avere notizie, sapere come stanno le cose - afferma l’assessore comunale allo Sport, Domenico Di Molfetta -. Ma in questo momento, in cui le parti si stanno ancora confrontando sulla possibilità di arrivare a un’intesa e siamo al fotofinish, meno si parla e meglio è. Ancora 48 ore di pazienza. Entro domani bisognerà chiudere il cerchio, tirare le somme e poi spiegare alla città e ai tifosi l’esito delle interlocuzioni, sia che la trattativa vada a buon fine sia che si areni definitivamente. Lunedì o dentro o fuori».
Foggia aspetta di sapere che ne sarà della sua squadra di calcio, dopo aver sfiorato un anno fa la Serie B e mancato quest’anno la qualificazione per i playoff-promozione. «Il Comune ha svolto e sta svolgendo in questa vicenda il ruolo di mediatore - aggiunge l’assessore Di Molfetta - con l’obiettivo primario e prioritario che il club non fallisca. La città deve mantenere la Serie C. Non abbiamo mai preso in considerazione l’ipotesi della ripartenza dai dilettanti, in primis perché c’è da capire se ci verrebbe o meno concessa l’iscrizione alla D dopo che ci fu già permessa nel 2012 e nel 2019, e poi perché in ogni caso è molto complicato tornare nel calcio professionistico vincendo il campionato di Serie D. Siamo fiduciosi comunque, in qualsiasi modo si chiudano le trattative, che l’obiettivo di ricominciare dalla C possa essere raggiunto. Non credo che per Canonico sia conveniente lasciar fallire il club. Il Comune non fa il tifo per nessuna delle parti in causa, punta al mantenimento della Serie C e che la società, sia che resti Canonico o che arrivi una nuova proprietà, metta in campo un progetto per il rilancio del club rossonero».