Sabato 06 Settembre 2025 | 18:54

Calcio, parla il tecnico Novelli: «Taranto può sognare; Foggia merita almeno la B»

 
Raffaele Fiorella

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Raffaele Fiorella

Calcio, parla il tecnico Novelli: «Taranto può sognare; Foggia merita almeno la B»

«Picerno un modello, e che rimonta il Monopoli! Potenza, ora l’ultimo sforzo. Cerignola può mirare ai playoff. Francavilla, salvezza possibile. Un plauso ai giocatori del Brindisi per la lealtà»

Venerdì 12 Aprile 2024, 13:40

L’ultima panchina in Serie D, a Prato, esperienza conclusasi a gennaio scorso. Ma Raffaele Novelli ha un’ampia conoscenza della Lega Pro e dei club pugliesi e lucani, essendo stato alla guida di Melfi, Manfredonia, Foggia e Barletta. Il tecnico salernitano, 58 anni, sta osservando con attenzione la terza serie: partite seguite dagli spalti e in tv, l’aggiornamento è costante. «Studiare e tenersi al passo è fondamentale - sottolinea il trainer campano -. Se c’è una società che mi propone un programma in cui mi identifico, fatto di idee, campi e strutture, obiettivi da raggiungere, giocatori con caratteristiche adeguate a quello che si vuol fare, non ho problemi ad accettare e mettermi in gioco. Viceversa, declino: non ho bisogno di strappare contratti solo per avere lo stipendio. Ho lavorato al Sud come al Nord. Al Meridione c’è più aggressività, intensità fisica, il fattore ambientale si fa sentire. Al Nord ho trovato più qualità, tecnica, cultura del gioco. La D è dilettantismo solo sulla carta: di fatto è un campionato professionistico, per come sono organizzate le squadre e ciò che si spende. La C dovrebbe essere secondo me, di più, un serbatoio di giovani per le categorie superiori. Invece tanti club investono molto e poi magari l’anno dopo hanno difficoltà ad iscriversi».

Novelli, Picerno e Taranto, nel gruppo C, sono già certe dei playoff. Domenica big match Casertana-Picerno. Come finirà?

«Gara aperta, da tripla, fra due ottime squadre, imprevedibili, propositive, che giocano un bel calcio. Il Picerno non è più una sorpresa: società seria, organico costruito con idee e competenza, giovani interessanti, allenatore bravo, ambiente che non mette pressione, non crea le esasperazioni che ci sono altrove quando le cose non vanno per il meglio. Un club che sta raccogliendo i frutti di ciò che ha seminato e che ai playoff potrà creare problemi a chiunque».

Da tripla anche Monopoli-Taranto?

«Sì. I derby sfuggono ai pronostici, sono partite in cui riesce a far meglio chi è più sereno mentalmente per poter provare certe giocate. Un confronto da non perdere. Del Taranto non posso che dire bene. Grande continuità di prestazioni e risultati. Senza il -4 sarebbe quarto. La penalizzazione ha creato ancora più rabbia e voglia di rivalsa nella squadra. Capuano conosce molto bene la C, è il valore aggiunto. Un club che non era partito per stare così in alto ma che a questo punto può sognare in grande. Il Monopoli si è reso protagonista di una grande riscossa e ora può salvarsi senza passare per i playout. Taurino ha dato equilibrio al gruppo, otto risultati di fila non si fanno per caso».

Altro incrocio delicato è Potenza-Foggia.

«Padroni di casa in cerca di riscatto e dei tre punti per archiviare il discorso salvezza. Il Foggia ha incontrato non poche difficoltà ma ha avuto l’abilità di tirarsi su. Fossero stati più continui, i rossoneri ora sarebbero molto più in alto. Cudini è un tecnico in gamba, ha idee. L’assenza di Millico pesa, ma in momenti del genere è tutto il gruppo che deve venire fuori. Non c’è più margine d’errore se si vuole accedere ai playoff, dunque gli alibi non servono. Peccato per l’anno scorso: playoff fantastici con Delio Rossi in panchina, grande compattezza, solidità, capacità di soffrire e reagire alle difficoltà. Cavalcata che avrebbe meritato un epilogo diverso».

In Cerignola-Francavilla chi la spunterà?

«Altro derby fondamentale. Mi aspetto una partita tirata. Di fronte due squadre con obiettivi diversi. Punti pesanti in palio. Il Cerignola può provare a inserirsi in zona playoff, ci riuscirà se manterrà la giusta tranquillità nell’interpretare queste ultime tre partite. Il Francavilla crede nella salvezza e ha buoni motivi per avere fiducia: ha dimostrato di essere vivo battendo il Catania, che ha da poco vinto la Coppa di C».

Il Brindisi, dopo appena un anno, saluta la Serie C e ritorna nei dilettanti, condizionato da penalità e problemi societari.

«Un dispiacere, per una piazza che ha tradizione. La squadra ora è più libera mentalmente, lo dimostrano le ultime due vittorie. Un plauso ai calciatori del Brindisi perché stanno dando un grande esempio di lealtà calcistica».

Che ricordi ha Novelli delle esperienze in Puglia e Basilicata?

«Stupendi. Due regioni in cui mi sono sentito a casa. A Mefi, in C2, partimmo per salvarci e arrivammo ai playoff. Avevo un gruppo di ragazzi che ci credevano, riuscimmo a dare alla società un anno di costruzione, risultati, respiro economico. A Manfredonia, anche se finì in anticipo, mi divertii molto, con una squadra di ragazzi che aveva tanto entusiasmo, in un girone A di C1 dove c’erano squadroni come Padova, Cremonese, Sassuolo. A Barletta c’era un bel progetto messo su da Pavone, con idee. Poi qualcuno non ci ha creduto. Piazza calda, spero possa superare questo momento critico e salvarsi in D. A Foggia fui accolto con scetticismo, visti ai miei trascorsi nella Salernitana. Poi la gente mi conobbe e apprezzò il mio modo di essere e di lavorare. Disputammo i playoff e sono stato uno dei pochi allenatori negli ultimi anni, a restare in sella per l’intera stagione. Tifoseria eccezionale, in trasferta sembrava sempre che giocassimo in casa. Una realtà che merita almeno la B».

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