LECCE - «Il var ha ucciso la magia». Parola di Saverio Sticchi Damiani. Magico, appunto, sarebbe stato il ribaltone del Lecce ai danni del Milan. Dallo svantaggio per 0-2 al gol del 3-2 nei minuti di recupero, con una bordata dalla distanza di Roberto Piccoli che ha fatto tremare i gradoni del Via del Mare. Un urlo di gioia strozzato in gola. Mentre il pubblico era ancora festante, l’arbitro Abisso correva verso il monitor del Var, che segnalava un contatto, un leggero pestone di Piccoli ai danni di Thiaw. Una fattispecie regolamentare prende il nome di “Step on foot” e che ha portato il direttore di gara ad annullare il gol, cancellando le emozioni per l’impresa e tramutandole in rabbia e incredulità per il clamoroso epilogo. Il Lecce ha vinto sul campo secondo il tecnico Roberto D’Aversa, ma si è visto togliere il gol che valeva i tre punti da «un uso diabolico del var», come ha sottolineato Sticchi Damiani. Lo stesso presidente ha poi postato sul proprio profilo Instagram il fotomontaggio di un tabellino che riporta a chiare lettere «Lecce-Milan 3-2». È stata tanta la rabbia al termine della partita, anche in virtù dei diversi episodi che hanno fatto discutere in questa prima parte di campionato. «È un’annata in cui tanti episodi arbitrali non stanno girando nella direzione giusta», ha appuntato il numero uno della società di via Costadura ai microfoni della sala stampa.
È indubbio, infatti, come in diverse partite il Lecce si sia ritrovato a recriminare per alcune scelte arbitrali. Il primo episodio più eclatante è accaduto in Monza-Lecce e ha riguardato l’espulsione di Baschirotto. Il difensore centrale giallorosso nello slancio per calciare il pallone colpisce Colombo, attaccante avversario. L’arbitro Marinelli estrae il cartellino rosso, viene chiamato dal Var per la revisione della decisione ma davanti ai replay conferma la decisione del campo. Un errore che è stato poi ammesso anche dal designatore Gianluca Rocchi in «Open Var», format di Dazn che permette di riascoltare i dialoghi fra direttore di gara e Var. Un’altra espulsione che ha fatto discutere è quella di Kaba nei minuti finali di Juventus-Lecce. Il centrocampista giallorosso subisce il secondo giallo da parte dell’arbitro Giua per simulazione in area di rigore, ma rivedendo le immagini Kaba scivola nel tentativo di colpire il pallone, senza l’intenzione di simulare un fallo.
Anche in Coppa Italia, nella partita Lecce-Parma, c’è stato da discutere sulla gestione di gara degli arbitri Minelli e Feliciani, alternatisi al fischietto. Nel primo tempo, sul primo gol degli ospiti ci sono due episodi da moviola: un contatto nei confronti di Gallo che dà il la all’azione del gol e la posizione di un giocatore del Parma che sembrerebbe di fuorigioco attivo sulla conclusione dell’1-0. Sempre nella prima frazione di gara, la revisione al Var cancella un rigore che inizialmente era stato assegnato al Lecce per un contatto su Piccoli. Anche qui non sono mancate le polemiche e l’ex arbitro Graziano Cesari, opinionista Mediaset, sottolineò, in quell’occasione, come nella dinamica dell’azione il difensore del Parma toccasse fallosamente l’attaccante giallorosso.
Nel penultimo incontro di campionato contro la Roma, arbitrato da Colombo, si è discusso in particolare della gestione dei cartellini, che ha portato cinque gialli fra le file dei salentini. Sfortunato, invece, Baschirotto nel lieve tocco di mano che ha portato al rigore poi fallito da Lukaku. «A Roma ho visto un rigore assegnato per un pallone che sfiora il polpastrello, se il metro deve essere così rigoroso mi auguro che lo sia sempre», ha detto Sticchi Damiani sabato in sala stampa tornando sull’episodio.
Si arriva così a Lecce-Milan e al contatto fra Piccoli e Thiaw, che ha diviso anche gli addetti ai lavori. Secondo Luca Marelli, ex arbitro e opinionista di Dazn, «il Var interviene perché Abisso non vede il contatto essendo girato di spalle, la rete è annullata per un classico step on foot, è un contatto negligente». Ha pochi dubbi sull’interpretazione, invece, l’ex fischietto Gianpaolo Calvarese, oggi opinionista di Amazon Prime, che si è espresso sull’episodio con un post sul suo profilo Instagram: «A mio modesto giudizio lo step on foot si configura quando c’è una contesa del pallone rasoterra, nel caso di Piccoli e Thiaw non c’è una vera contesa per prendere il pallone. A mio avviso non c’è niente di falloso, soprattutto non si configura il chiaro ed evidente errore. Per questo il Var non sarebbe dovuto intervenire». Restano i dubbi allora, ma soprattutto l’amarezza e quell’urlo di gioia strozzato in gola.