BARI - Come una partenza in pole position. Il terzo posto conquistato può spianare al Bari la più rosea delle strade verso la serie A. I vantaggi garantiti dal regolamento sono cospicui: cominciare il percorso degli spareggi promozione partendo dalle semifinali, giocare il match di ritorno in casa, soprattutto passare ogni turno anche con il risultato in equilibrio tra andata e ritorno (doppia parità oppure vittoria e sconfitta con identica differenza reti. D’altra parte, la storia insegna che tali bonus sono stati spesso capitalizzati.
PRIMA QUASI UNA COSTANTE… - 18 sono le edizioni complessive dei playoff, introdotti nel 2004-05, prima comprendendo le formazioni dalla seconda alla quinta, poi (dalla stagione successiva) dalla terza alla sesta. Ebbene, nei primi nove anni degli spareggi promozione, ha puntualmente trionfato la squadra meglio piazzata nella griglia (il Torino secondo nel 2005, quindi Torino, Lecce, Livorno, Brescia, Novara e ancora Livorno sempre partendo dalla terza posizione) con due sole eccezioni: nel 2007 furono direttamente promosse le prime tre (Juventus, Napoli e Genoa) per aver superato il limite di nove punti tra terza e quarta che escludeva l’opportunità di disputare la prestigiosa «coda» della stagione, quindi nel 2012 la spuntò la Sampdoria partita sesta.
POI UNA PARZIALE INVERSIONE DI TENDENZA… - Lo scenario è diventato più vario dall’ampliamento dei playoff a sei formazioni, ovvero dal torneo 2013-14 che proprio a Bari è passato agli archivi come «la meravigliosa stagione fallimentare», nella quale, malgrado il default del club nel corso del campionato, i Galletti arrivarono ad un passo dalla serie A. Ebbene, nelle successive sei edizioni dei playoff, giocate in formula allargata, soltanto due volte è salita la meglio piazzata, ovvero il Frosinone nel 2018 e lo Spezia nel 2020. La «magia» del terzo posto è dunque svanita? Non proprio. Perché chi ha occupato l’ultimo gradino del podio nella stagione regolare è comunque arrivato altre tre volte in finale (nel 2014, nel 2016 e nel 2022) perdendo all’ultimo atto contro la quarta. Dunque, un contesto pare comunque assodato: saltare il turno preliminare e partire dalla semifinale è il viatico più sicuro per realizzare il sogno.
PRO E CONTRO PER I GALLETTI - Il piazzamento della stagione regolare avrà senz’altro un peso specifico notevole. Averlo centrato in solitudine, inoltre, conferisce al Bari la sicurezza di non disputare mai tempi supplementari e calci di rigore. L’extra time, invece, è un pericolo concreto per chi affronterà i Galletti in semifinale: al turno preliminare, infatti, sono previsti i supplementari in caso di pareggio al 90’. Dunque, la formazione di Michele Mignani arriverà al primo impegno con maggiore freschezza potendo contare su dieci giorni (anziché i sette che toccano dalla quinta all’ottava) di riposo (dal 19 maggio in cui si disputerà l’ultimo turno di campionato al 29, data del debutto ai playoff) e su una gara nelle gambe in meno. I pericoli, però, sono di due specie.
Innanzitutto, la qualità degli avversari. Stando alla classifica attuale, i pugliesi se la vedrebbero con la vincente del match tra sesta e settima: concreto, pertanto, il percolo di incrociare Cagliari o Parma, ovvero due delle compagini maggiormente accreditate alla vigilia addirittura per la promozione diretta. L’altro aspetto da curare con attenzione è la parte mentale. Chi gioca prima inevitabilmente romperà il ghiaccio subito, quindi i biancorossi dovranno mantenere la giusta tensione durante l’attesa. Così come occorrerà gestire al meglio la pressione derivante da una piazza che manca in A da 12 anni. Facile immaginare una partecipazione di massa, quasi certamente il San Nicola viaggerà verso il tutto esaurito. E quando si è registrata un’ampia affluenza, capitan Di Cesare e compagni non hanno mai centrato il successo. Un tabù da abbattere ad ogni costo. Se, invece, il Bari riuscirà a tramutare l’amore della città in carica e manterrà quel mix di mentalità offensiva e maturità nel leggere le gare, allora davvero nulla sarà precluso.
PUCINO A RISCHIO - Lesione distrattiva al legamento collaterale mediale del ginocchio destro: ecco il responso degli esami strumentali a cui si è sottoposto il terzino campano, uscito dopo 2’ nel match di sabato scorso contro la Reggina, dopo un duro contrasto. La prospettiva per il 32enne napoletano non è in discesa: saranno determinanti le prossime due settimane per comprendere se sia possibile un recupero in extremis. Una cosa, però, è certa: il ragazzo tiene ad esserci nel frangente clou della stagione con tutto se stesso. E farà l’impossibile per contribuire ad un’impresa anelata da un popolo intero.