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Ventura: «Bari-Cagliari sarà uno spettacolo, magari vengo al San Nicola»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

 Ventura: «Bari-Cagliari sarà uno spettacolo, magari vengo al San Nicola»

I ricordi del doppio ex: «La mia vita è qui in Puglia, quella in Sardegna un’esperienza indimenticabile. Davvero un big match, anche nel mio cuore».

Venerdì 17 Febbraio 2023, 13:31

BARI - «Bari è ormai è la mia vita, Cagliari un’esperienza indimenticabile. Davvero un big match, anche nel mio cuore. Sarò emozionato, ma sto proprio pensando di venire al San Nicola…». Chissà se sugli spalti dell’astronave di Renzo Piano domani ci sarà anche Giampiero Ventura, il doppio ex lusso della sfida tra biancorossi e sardi. Indimenticabili, in effetti, i trascorsi dell’allenatore genovese che con il Cagliari (nel biennio 1997-99) centrò al primo colpo la promozione in serie A, confermandosi poi con una brillante salvezza nel massimo campionato. Con i Galletti resta negli occhi il decimo posto in A del 2009-10, sognando a lungo l’Europa grazie ad un gioco spumeggiante che fece parlare l’Italia. Una base che nel torneo successivo si sgretolò con le prime difficoltà economiche del club, il divampare del calcio scommesse ed una retrocessione che divenne inevitabile: in quel torneo tribolato, la strada con Ventura si divise a febbraio, ma l’allenatore ligure strinse legami talmente intensi da farne la sua «meta» di vita.

Ventura perché Bari e Cagliari sono rimaste ancorate ai suoi affetti?

«Sul piano professionale e dei risultati sono state esperienze molto appaganti. Oggi tutti parlano dei record di pubblico continuamente polverizzati al San Nicola: ebbene, io ho avuto la fortuna di vivere quello spettacolo ogni domenica e di vedere spesso lo stadio tutto esaurito. E quando a Bari si crea quella miscela di adrenalina ed entusiasmo, la città ti spinge ad imprese straordinarie. A Cagliari si realizzò il perfetto connubio tra traguardo sportivo ed economico: non solo conquistammo e conservammo la serie A, ma la società realizzò plusvalenze incredibili con le cessioni dei vari Zebina, O’Neill, Macellari, Muzzi. Mi è capitato spesso di tornare in Sardegna e il rapporto con la gente è sempre intatto. Così come l’amicizia con il presidente Cellino».

Come inquadra la sfida di domani nel contesto del campionato?

«Sul piano dell’autostima, vale sei punti. Nel senso che chi dovesse spuntarla assumerà un carico tale di consapevolezza che sarà fondamentale anche per le prossime gare. Ma per il campo non si tratta in alcun modo di un incontro determinante: la classifica è cortissima, se il Frosinone pare ormai imprendibile, dal Genoa in giù è lotta serrata per la promozione diretta ed i playoff. Avevo pronosticato una B equilibratissima, nonostante la presenza di tante corazzate e sono stato buon profeta. Pensavo che le rivelazioni sarebbero state Bari e Modena: in effetti, entrambe sono nei quartieri alti. La sorpresa assoluta tra le matricole è il Sudtirol».

Cosa la colpisce delle due formazioni?

«Nel Cagliari, la qualità di una rosa che per me è tra le più forti in assoluto. Lapadula, Pavoletti, Nandez e Rog possiedono classe, tecnica e giocate da categoria superiore. Il rendimento attuale è la normalità: ciò che stupiva erano le difficoltà iniziali. La personalità e il peso di un allenatore come Ranieri evidentemente ha responsabilizzato il gruppo. Del Bari colpisce la capacità di reagire: tutte le squadre in alta classifica sono passate da periodi di difficoltà. Invece, i biancorossi finora si sono rialzati prontamente dopo ogni rovescio. La continuità in questo torneo è una qualità cardine».

Ha spesso elogiato Cheddira, ora è arrivato anche Esposito: il Bari ha trovato un tandem offensivo inarrestabile?

«Le qualità di Esposito erano note fin da quando era praticamente bambino. E’ partito bene e si trova in u ambiente che può portarlo alla definitiva esplosione. I mezzi di Cheddira continuano a sorprendermi: che segni o no, la sua velocità nell’attaccare la profondità scandisce l’intero gioco del Bari. E quando parte nello spazio, è impossibile contenerlo».

Che match sarà sul lato tattico?

«Il Cagliari è una squadra esperta, fisicamente forte. Mi aspetto che baderà al possesso, senza attaccare con eccessiva frenesia, contando pure su singoli in grado di risolvere con una giocata. Il Bari non deve perdere il suo spirito sbarazzino, la voglia di ottenere il risultato. E se il San Nicola spingerà alla sua maniera, i biancorossi avranno una carica incredibile da trasferire in campo».

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