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Le signore del vino con il nuovo innesto
Come rifiorisce il castello di Serranova

 
Giovanni Panza

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Giovanni Panza

TRADIZIONE - Vittoria e Maria Teresa Vallone, al centro l'enologa

TRADIZIONE - Vittoria e Maria Teresa Vallone, al centro l'enologa

Sabato 20 Maggio 2017, 16:23

BUONGUSTO - Le signore del vino. Nel castello di Serranova, che porta con leggerezza secoli e grande bellezza del Salento brindisino, Vittoria e Maria Teresa Vallone sono l’icona del vino fatto con stile. Alla loro riservatezza, ed eleganza, da qualche anno si è aggiunta la capacità tecnica dell’enologa Graziana Grassini, toscana Doc ed innamorata del Salento. Il celebre Graticciaia, che ha fatto viaggiare agricole Vallone nel mondo insieme alla Puglia, è un concentrato di salentinità alimentato dalla brezza del mare Adriatico. Grassini, che lega il suo nome anche al grandioso Sassicaia, esprime nel calice la potenza tecnica di una passione che si chiama Negroamaro.

Il nuovo innesto, il nipote Francesco Vallone, 40 anni, alla guida dell’azienda è l’arcobaleno di sentimenti e di sogni che ora si proiettano senza indugi verso il futuro.

L’azzurro degli occhi di Francesco, sembra essere il filo conduttore di un antico splenore che ora ha una forza rinnovata. Le origini normanne, ci portano a mille anni fa. La managerialità di Francesco, sono il nuovo che è entrato in una azienda simbolo del Made in Puglia nel mondo.

«Il vino? E’ una grandissima emozione quasi sentimentale» dice Maria Teresa. E la sfida di portare avanti l’ambizioso progetto del fratello Franco, papà di Francesco, andato via troppo prematuramente nel racconto delle due sorelle è un percorso lungo quasi quattro decenni, fatto di incertezze. Andare avanti oppure no? Poi la decisione di non spegnere quella fiammella di innovazione, nel cuore dell’oasi protetta di Torre Guaceto.

Il Graticciaia, realizzato con il parziale appassimento di grappoli recisi messi al sole e vento nelle celebri terrazze del castello di Serranova era, e resterà, solamente il «gioiello» di famiglia: esprime il 5% della produzione aziendale. In anteprima, a Serranova, abbiamo degustato il rosso ottavianello di Ostuni e la soavità in rosato Tenuta Serranova da Sussumaniello. Una ventata di fresca gioventù, sempre con equilibrio e stile, e tanta macchia mediterranea.

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