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Omicidio Paolo Stasi a Francavilla Fontana: il 24enne Candita condannato all'ergastolo con isolamento per un anno

 
Redazione online

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Francavilla Fontana, omicidio Paolo Stasi: chiesto l'ergastolo per il 24enne imputato

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Candita era alla guida dell’auto usata per raggiungere l’abitazione della vittima

Martedì 24 Giugno 2025, 18:09

18:44

E’ stato condannato alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per un anno Christian Candita, di 24 anni, ritenuto colpevole dell’omicidio volontario in concorso del 19enne Paolo Stasi, ammazzato il 9 novembre del 2022 davanti alla sua abitazione a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Lo ha deciso la Corte d’assise di Brindisi. Per l’uccisione di Stasi in primo grado è stato condannato dal tribunale per i minorenni a 20 anni di reclusione Luigi Borraccino (all’epoca dei fatti aveva 17 anni), ritenuto l'esecutore materiale dell’omicidio.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Candita era alla guida dell’auto usata per raggiungere l’abitazione della vittima. Per gli investigatori l’omicidio del 19enne è riconducibile a un debito di 5mila euro contratto con Borracino da Stasi e dalla madre, Annunziata D’Errico, per il consumo di hascisc e marijuana che venivano confezionati ai fini di spaccio nell’abitazione della famiglia Stasi. La donna ed il figlio poi ucciso avrebbero consumato la droga, ma l’avrebbero pagata solo in parte. Nell’ambito di questo processo davanti alla Corte d’Assise di Brindisi, lo stesso Borraccino e Candita erano imputati insieme ad altre persone, tra cui la madre di Stasi, per detenzione ai fini di spaccio per fatti anche successivi all’epoca del delitto. La Corte ha condannato Borraccino a nove anni di reclusione e a 50mila euro di multa ed ha assolto la mamma di Stasi, così come aveva chiesto l’accusa ritenendo che vi fosse una presunta responsabilità morale della donna. Candida dovrà risarcire in separata sede i famigliari di Stasi.

«Non si gioisce mai per la condanna all’ergastolo, tanto più quando il 'fine pena mai' colpisce una persona molto giovane, sia pure imputata per fatti di estrema gravità. Tuttavia, non possiamo che esprimere soddisfazione per un esito processuale che conferma integralmente il teorema accusatorio sostenuto anche dalla parte civile, in ordine alle modalità e alle responsabilità per l'uccisione di Paolo Stasi». Lo afferma Domenico Attanasi, legale della famiglia Stasi.

«Allo stesso tempo - rileva -, accogliamo con soddisfazione la sentenza di assoluzione di Annunziata D’Errico che restituisce, per quanto possibile, alla mamma di Paolo un minimo di serenità, ripristinandone l’onorabilità attraverso l'esclusione di ogni e qualsivoglia responsabilità penale a suo carico»

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