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Omicidio Stasi a Francavilla, la madre della vittima inviò un sms a Borracino

 
Stefania De Cristofaro

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Stefania De Cristofaro

Omicidio Stasi a Francavilla, la madre della vittima inviò un sms a Borracino

Il messaggio fu inviato 17 giorni dopo l’uccisione del figlio

Giovedì 18 Luglio 2024, 13:03

FRANCAVILLA FONTANA - Un messaggio di testo, mandato - al numero di Luigi Borracino, 17 giorni dopo l’omicidio - dall’utenza telefonica in uso alla madre di Paolo Stasi, ucciso con due colpi di pistola il pomeriggio del 9 novembre 2022, davanti alla sua abitazione, a Francavilla Fontana. L’imputato è stato condannato dal Tribunale dei minorenni il 10 giugno scorso a 20 anni di reclusione come esecutore materiale. Quel numero era lo stesso da cui partì l’ultima telefonata ricevuta dal 19enne, prima di farsi trovare in ciabatte, fuori dal portone.

Il messaggio della madre della vittima, Annunziata D’Errico, risale al 26 novembre 2022 e stando a quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri, non sarebbe stato l’unico perché ce ne sarebbe stato un altro, sempre spedito a Borracino che, all’epoca dei fatti, non aveva ancora raggiunto la maggiore età.

La cronologia delle intercettazioni è stata riferita davanti alla Corte d’Assise, nell’ultima udienza, da uno dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, che svolse gli accertamenti delegati dal pubblico ministero Giuseppe De Nozza.

Il militare, ascoltato come teste della pubblica accusa, non ha riferito il contenuto dei messaggi, la cui trascrizione è contenuta nella perizia di 520 pagine consegnata lo scorso 10 luglio dalla professionista alla quale la Corte ha conferito incarico per trascrivere tutte le intercettazioni, tra telefoniche e ambientali, autorizzate in fase di indagine.

Il carabinieri ha spiegato che furono intercettati al telefono Borracino, la fidanzata, i familiari conviventi di Stasi e Cristian Candita, 22 anni, di Francavilla Fontana, identificato come il conducente dell’auto, una Fiat Grande Punto, con i vetri posteriori oscurati, usata per raggiungere l’abitazione del 19enne, in via Occhi Bianchi.

Candita è imputato davanti alla Corte d’Assise per l’omicidio, con le aggravanti dei futili motivi, riconducibili a un debito, pari a 5mila, che Stasi avrebbe accumulato per il consumo di dosi di droga assieme alla madre, e della premeditazione essendo emerso un sopralluogo qualche giorno prima dalla visione delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

Sotto processo è anche la madre di Stasi per detenzione di droga ed è difesa dall’avvocato Francesco Monopoli. La donna, allo stesso tempo, è parte civile con il marito e la figlia, tutti rappresentati in giudizio dall’avvocato Domenico Attanasi. L’esame di Annunziata D’Errico è stato fissato al 24 settembre prossimo, assieme a quello della psicologa Isabella D’Attoma, indicata come teste delle parti civili ai fini della valutazioni delle conseguenze dell’omicidio in ambito familiare.

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