BRINDISI - Avrebbero incendiato tutto ciò che potevano rendendo inutilizzabili almeno un paio di stanze del lotto centrale del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr).
Rivolta nella serata di venerdì a Restinco dove gli ospiti presenti hanno dato vita ad una protesta che fortunatamente non ha fatto registrare, eccetto che i pesanti danni, situazioni ancora più gravi.
Alla fine il bilancio è stato di una persona finita in ospedale per controlli in seguito allo spavento subito dimessa con qualche giorno di prognosi. Nessuno, al contrario delle voci circolate in prima battuta sarebbe rimasto intossicato.
I disordini sarebbero iniziati nel tardo pomeriggio, sfociando attorno alle 20 circa in un pauroso incendio localizzato nelle stanze centrale (il lotto «B») dove c’erano una quindicina di ospiti.
Al momento il Centro di permanenza per il rimpatrio ospita all’incirca una cinquantina di persone di varie etnie in attesa di rimpatrio. Potrebbe essere proprio il fatto di non voler rimpatriare la causa della rivolta. Da quanto emerso un gruppo di ospiti presenti nel lotto «B» ha accatastato suppellettili, materassi e tutto ciò che avrebbero avuto a disposizione appiccando le fiamme. Ne è seguito un potente incendio che ha provocato danni importanti a due stanze con 7 posti letto ciascuna, che sarebbero state dichiarate inagibili. Si tratta di stranieri per cui sono in corso procedure di espulsione. Sul posto oltre ai vigili del fuoco si sono recate anche alcune pattuglie dei carabinieri e della polizia. La sorveglianza del Cpr è affidata alla Questura per il coordinamento, con l'impiego di unità fornite da corpi militari. Indagini sono ora in corso per individuare le esatte cause che hanno portato gli ospiti a dare luogo all’incendio e gli autori materiali del rogo. Gli ospiti presenti nelle stanze danneggiate sono stati temporaneamente distribuiti negli altri lotti del Centro di permanenza per il rimpatrio sempre a Restinco.