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sanità a barletta
28 Novembre 2017
di Paolo Pinnelli
BARLETTA - Non si è fatta attendere la risposta del direttore generale della Asl Bat, Ottavio Narracci, alle accuse del coordinatore Camera del Lavoro Cgil, Francesco Corcella, sui disagi dei pazienti - e delle loro famiglie - che necessitano di ausili sanitari e all’invito ai vertici della Asl «ad una maggiore attenzione nella distribuzione e, prima ancora, in quella dell’approvvigionamento e delle procedure amministrative sulle gare d’appalto».
Alle accuse di “indolenza amministrativa, lentocrazia e inaffidabilità” Narracci risponde piccato: «Garantire assistenza sanitaria e rispettare i principi di legalità e trasparenza: sono questi gli obiettivi imprescindibili del nostro operato e ai quali miriamo con quotidiano impegno di tutte le aree aziendali, sanitarie e amministrative, pur nelle numerose difficoltà da affrontare. Ai tutti i nostri pazienti, e in maniera particolare a chi si trova in situazioni di estrema difficoltà, vengono sempre e comunque garantite assistenza e approvvigionamento di farmaci e ausili. Ma le difficoltà sanitarie dei nostri cittadini non ci esimono dal pedissequo rispetto della legge e della normativa in tema di gare e acquisto».
«Il nostro operato è e deve essere improntato sul rispetto di tutti i principi di legalità e trasparenza definiti dal Codice degli Appalti e dai regolamenti attuativi che sono a garanzia, per tutti, innanzitutto degli assistiti, del principio di legalità e della parità di trattamento dei concorrenti, della pubblicità delle procedure, del rispetto della concorrenza e del rispetto della normativa comunitaria».
«Quella che viene definita lentocrazia è rispetto della legge, è correttezza nelle procedure che mai, nonostante le numerose difficoltà, si tramuta in assenza di assistenza. Le attività svolte dagli apparati amministrativi di questa azienda sanitaria garantiscono sul territorio quel che viene richiesto nel rispetto della normativa vigente».
Poi conclude: «Comprendo e conosco le situazioni di estrema difficoltà come quella descritta nell’articolo: la nostra realtà lavorativa ci mette di fronte a situazioni simili ogni giorno e faccio questo mestiere, a servizio soprattutto dei più sfortunati, da un numero di anni che mi consente di essere pienamente consapevole delle difficoltà che devono affrontare. Ma è proprio per il rispetto che nutriamo nei loro confronti, oltre che per il dovere di osservanza della legge, che il nostro operato non può che essere improntato ai principi di legalità e trasparenza».
Il riferimento è a G., la 27enne affetta da “Stato di coma e tetraplegia” la cui famiglia, tra l’altro, attendeva da oltre tre mesi un “telo-doccia per disabili” per consentire l’igiene completa della giovane. Il direttore generale non ce lo comunica, ma la famiglia ha fatto sapere che nei giorni scorsi quel «telo» è stato finalmente consegnato. Non aggiungiamo altro.
[paolo.pinnelli@gazzettamezzogiorno.it]
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